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Alzheimer – Miglioramento cognitivo con donepezil anche per riduzione dei livelli di espressione di beta-amiloide nel sangue periferico

Nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer (AD), una terapia farmacologica convenzionale combinata con donepezil può ridurre i livelli di espressione di beta-amiloide nel sangue periferico e migliorare le funzioni cognitive dei pazienti – testimoniata da una certo grado di influenza sui punteggi MMSE (Mini-Mental State Examination) e MoCA (Montreal Cognitive Assessment) – assumendo così un importante significato clinico. È quanto dimostrano i risultati di uno studio pubblicato su “Experimental and Therapeutical Medicine”

«La patogenesi dell’AD rimane sconosciuta, ma la beta-amiloide nel sangue periferico gioca un ruolo importante nell’insorgenza della malattia» ricordano gli autori, coordinati da Yunxia Ma, del Dipartimento di Neurologia dell’Ospedale Centrale della Città di Binzhou (Cina).

Donepezil – inibitore dell’acetilcolinesterasi utilizzato per trattare i sintomi della malattia di grado da lieve a moderato – «ha un effetto terapeutico a lungo termine sulla malattia di Alzheimer e può migliorare le capacità cognitive dei pazienti, come è stato riconosciuto dalla comunità medica» scrivono Ma e colleghi.

Pertanto, questo studio è stato condotto con l’obiettivo di osservare e analizzare gli effetti di donepezil nel trattamento dell’AD e rilevare il livello di beta-amiloide nel siero al fine di fornire un riferimento utile per il trattamento clinico.

La selezione dei pazienti e la formazione di due gruppi di trattamento
In totale, sono stati selezionati per lo studio 76 pazienti con decadimento cognitivo che hanno visitato il Dipartimento di Neurologia dell’Ospedale di Centro Città di Binzhou dal giugno 2015 al settembre 2016, hanno fatto registrare un declino della memoria per più di tre mesi consecutivi e sono stati sottoposti a screening mediante punteggio MMSE.

In particolare, i pazienti sono stati sottoposti a esami clinici e strumentali e sono risultati conformi ai criteri diagnostici per l’AD definiti nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (edition IV) pubblicato dall’American Psychiatric Association. Sono stati esclusi i pazienti con disturbi della coscienza, depressione, malattie cardiovascolari, disfunzione epatica o renale e allergia ai farmaci. Tutti i 76 pazienti sono stati randomizzati in due gruppi, uno sperimentale (n = 38) e uno di controllo (n = 38), in base a una tabella a numeri casuali…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Alzheimer, miglioramento cognitivo con donepezil anche da riduzione dei livelli sierici di beta-amiloide”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/alzheimer-miglioramento-cognitivo-con-donepezil-anche-da-riduzione-dei-livelli-sierici-di-beta-amiloide-26239