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Leucemia linfatica cronica recidivata/refrattaria – Venetoclax aggiunto a Rituximab migliora sopravvivenza

La combinazione dell’inibitore della proteina anti-apoptotica BCL-2 venetoclax con l’anticorpo anti-CD20 rituximab ha migliorato drasticamente la sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto a bendamustina più rituximab, riducendo dell’83% il rischio di progressione della malattia o decesso in pazienti con leucemia linfatica cronica recidivata o refrattaria

Questo il risultato più eclatante dello studio di fase III MURANO, presentato ad Atlanta in occasione dell’ultimo congresso dell’American Society of Hematology (ASH).

Miglioramento sostanziale della sopravvivenza libera da progressione
Dopo 2 anni, ha riferito John Seymour, del Peter MacCallum Cancer Center e del Royal Melbourne Hospital, i pazienti non in progressione erano l’84,9% nel gruppo trattato con venetoclax più rituximab contro il 36,3% nel gruppo trattato con il regime standard bendamustina più rituximab.

Inoltre, dopo 23,8 mesi di follow-up, la PFS mediana non è stata raggiunta nei pazienti assegnati alla combinazione venetoclax più rituximab, mentre è risultata di 17 mesi in quelli trattati con bendamustina più rituximab (HR valutato dallo sperimentatore 0,17; IC al 95% 0,11-0,25; P < 0,0001).

L’autore ha anche spiegato che il beneficio di PFS offerto dal regime contenente venetoclax si è osservato in tutti i sottogruppi di pazienti, compresi i gruppi ad alto e basso rischio.
“Questo è il primo studio randomizzato in cui si è confrontato uno dei nuovi farmaci mirati con un regime di chemoimmunoterapia standard in pazienti con leucemia linfatica cronica e il trial ha dimostrato la superiorità dell’approccio chemo-free” ha detto Seymour.

Inoltre, ha affermato il ricercatore, i risultati di MURANO “hanno le potenzialità per far diventare la combinazione venetoclax più rituximab una delle opzioni standard per la gestione dei pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante o refrattaria”.

Lo studio MURANO
Lo studio MURANO è un trial multicentrico internazionale di fase III, randomizzato, e in aperto, al quale hanno preso parte 389 pazienti con leucemia linfatica cronica recidivata/refrattaria che avevano fatto in precedenza da una a tre linee di terapia, fra cui almeno un regime chemioterapico. Se erano già stati trattati con bendamustina, potevano essere ammessi solo se il trattamento con questo agente risaliva a non meno di 2 anni prima…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Leucemia linfatica cronica recidivata/refrattaria, venetoclax aggiunto a rituximab batte la chemio sulla sopravvivenza senza progressione”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/leucemia-linfatica-cronica-recidivata-refrattaria-venetoclax-aggiunto-a-rituximab-batte-la-chemio-sulla-sopravvivenza-senza-progressione-25637