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Congresso nazionale dei medici endocrinologi – Lunghe liste d’attesa e criticità nel trattamento

Assistere con appropriatezza e portare benefici alle persone con malattie endocrinologiche favorendo la qualità di vita nel lavoro e nella vita sociale, anche con l’impiego di innovazioni tecnologiche, sono gli obiettivi di AME, Associazione Medici Endocrinologi, che si riflettono sui temi all’attenzione del congresso nazionale AME che aprirà i lavori il 9 novembre a Roma

“Gli specialisti endocrinologi, spiega Vincenzo Toscano, Presidente AME Professore Ordinario di Endocrinologia alla Università Sapienza Roma, occupandosi di diabete, malattie della tiroide, osteoporosi, patologie andrologiche e del metabolismo, oltre al maggior numero di malattie rare, sono responsabili della salute di milioni di italiani. Si tratta di malattie generalmente a carattere cronico per le quali non si riesce però a soddisfare al 100%, nei tempi stabiliti, le richieste di visita o di altre prestazioni correlate alle patologie stesse tanto è vero che abbiamo lunghe liste d’attesa: si calcola infatti che sono 84 i giorni d’attesa nel Lazio per una visita differibile, con tempo massimo di attesa previsto di 30 giorni, 67 a Caserta, 57 a Torino all’Ospedale Mauriziano, e 35 in Puglia, solo per citare alcuni casi.

Le prestazioni endocrinologiche si collocano tra le maglie nere, con un terzo posto, dopo le liste d’attesa per prestazioni cardiologiche e di chirurgia vascolare. L’assistenza endocrinologica omnicomprensiva, oltre alle prime visite per le quali sono ben codificate le tempistiche di erogazione, si fa carico dei controlli che in molti casi potrebbero essere gestiti dal medico di medicina generale, che dovrebbe diventare la figura di riferimento per la gestione delle cronicità in rapporto a un piano specifico che in tutta Italia sta trovando applicazione”.

In particolare sono le malattie della tiroide e il diabete ad affollare i reparti. “I disturbi funzionali della tiroide, afferma Andrea Frasoldati, Servizio di Endocrinologia-Arcispedale S. Maria Nuova-Reggio Emilia, sono patologie ad elevata prevalenza, ne è colpito il 5-7% della popolazione femminile; è facile comprendere come la condivisione di linee guida che evitino il ricorso ad esami superflui nei pazienti affetti da queste patologie possa avere un impatto favorevole sul contenimento della spesa sanitaria.

Non è un caso che proprio alla gestione dell’iper e dell’ipotiroidismo sono dedicate diverse sessioni del Congresso con l’obiettivo di mettere a confronto esperienze italiane e internazionali e far emergere ciò che l’evidenza clinica più aggiornata raccomanda. L’obiettivo, ambizioso, è quello di contenere l’eterogeneità dei comportamenti prescrittivi, naturalmente nel pieno rispetto di una medicina fondata sull’attenzione al singolo paziente ed alle sue specificità. Di qui lo spazio dedicato alla tireopatia in gravidanza e all’ipotiroidismo nel paziente anziano: scenari clinici di più elevata complessità e di frequente riscontro”, conclude l’esperto.

“Quest’anno, con i nuovi LEA, è stato introdotto un importante capitolo sulla prevenzione delle malattie croniche attraverso l’adozione di corretti stili di vita, spiega Olga Disoteo, SSD Diabetologia, ASST “Grande Ospedale Metropolitano Niguarda”, che si spera possa arginare anche l’incremento esponenziale della patologia diabetica. Nelle novità rientrano la prescrivibilità di innovazioni tecnologiche già in atto nell’assistenza alle persone con diabete (sensori e sistemi per il monitoraggio continuo della glicemia) o alla diagnostica avanzata per alcune complicanze come la retinopatia diabetica.

Nel 2017 sono numerose le conferme che arrivano dalla conclusione di studi clinici e osservazionali, con inibitori dell’SGLT2 e analoghi del GLP 1, sulla prevenzione degli eventi cardiovascolari nel trattamento del diabete complicato o con comorbilità e sul rallentamento della progressione della nefropatia diabetica con la riduzione del ricorso alla dialisi ; come pure, non meno importante, è la conferma dell’efficacia dell’intervento delle strutture specialistiche ad indirizzo diabetologico sulla riduzione delle complicanze e sul mantenimento della qualità di vita del paziente con diabete…”

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Fonte: “Lunghe liste d’attesa e criticità nel trattamento, alcuni temi al centro del Congresso nazionale dei medici endocrinologi”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/altre-news/lunghe-liste-dattesa-e-criticit-nel-trattamento-alcuni-temi-al-centro-del-congresso-nazionale-ame–25107