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Sos-Eutanasia – In due anni 13 persone (il doppio considerando gli anonimi) hanno chiesto informazioni per se stesse o per amici e parenti

“Tra le persone che hanno richiesto informazioni all’Associazione in forma non anonima si equivalgono le donne (7) e gli uomini (6). Il 75% delle persone ha cercato informazioni per sé, il 25% per parenti o amici impossibilitati a chiamare per la loro dalla malattia: una richiesta di informazioni per il nonno, una per la madre, una per un amico

01 AGO – In Parlamento si cerca di stringere i tempi tra emendamenti e dibattiti sul ddl sul Consenso informato e sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento.
E nel dibattito è intervenuta anche Sos-Eutanasia il sito on line dell’Associazione Luca Coscioni, rendendo noto che dal primo marzo 2015 a oggi ha fornito informazioni sull’eutanasia a 13 persone, escludendo dal conteggio coloro che si sono presentati in forma anonima, che altrimenti farebbero raddoppiare il numero dei contatti ricevuti.

Tra le persone che hanno richiesto informazioni all’Associazione in forma non anonima si equivalgono le donne (7) e gli uomini (6). Il 75% delle persone ha cercato informazioni per sé, il 25% per parenti o amici impossibilitati a chiamare per la loro dalla malattia: una richiesta di informazioni per il nonno, una per la madre, una per un amico. Le cause prevalenti delle richieste di informazioni riguardano malattie degenerative o tumorali. L’Associazione evidenzia che solo l’8% di richieste sono legate a depressione cronica.

“Forniamo informazioni e, in alcuni casi anche assistenza logistica e finanziaria, alle persone che vogliono ottenere l’eutanasia, quando vi siano le condizioni previste dalla proposta di legge di iniziativa popolare del Comitato per l’eutanasia legale”, dichiara sul suo sito (www.soseutanasia.it) l’associazione, secono cui l’azione che compie “è anche un atto di disobbedienza civile nei confronti delle leggi esistenti, in nome dell’affermazione del diritto all’autodeterminazione, alla libertà fondamentale di scegliere per se stessi, il proprio corpo e la propria malattia anche nella fase finale della propria vita, in nome dell’effettiva attuazione degli articoli 3, 13 e 32 della Costituzione”.
L’associazione dichiara di voler affermare la necessità di superare le discriminazioni nei confronti di pazienti affetti da malattie produttive di gravi sofferenze e inguaribili che chiedono l’assistenza medica a morire, ma la cui vita non dipende da un trattamento sanitario.
“Tali pazienti, in condizioni soggettive anche peggiori di quelle di altri malati la cui vita dipenda da macchinari o altri trattamenti, si trovano nella condizione di dover scegliere tra subire sofferenze insopportabili o ottenere l’eutanasia clandestinamente o all’estero, esponendo se stessi e le persone a loro vicine ad ogni tipo di violenza, errore, abuso, responsabilità giudiziaria, danno fisico ed economico”…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “Sos-Eutanasia: in due anni 13 persone (il doppio considerando gli anonimi)  hanno chiesto per se stesse o per amici e parenti come ricorrere all’eutanasia”, Quotidiano sanità