Payback, I-Com: Tassa occulta per aziende e ostacolo per innovazione
Presentato ieri “a Roma uno studio dell’Istituto per la Competitività, che analizza l’impatto del meccanismo di ripiano dello sforamento dei tetti di spesa e riporta i risultati di un’analisi su un campione di imprese: il payback vale il 13,2% del fatturato ospedaliero e oltre il 60% di tutte le imposte pagate
Una “tassa occulta” per le aziende che investono in Italia, con un impatto negativo sulla competitività e sulla capacità di attrarre innovazione. Questo è il payback sulla spesa farmaceutica ospedaliera – cioè il rimborso da parte delle aziende del settore della metà dello sforamento del tetto di spesa pubblica stabilito annualmente – secondo il rapporto “Payback strikes back?” dell’Istituto per la Competitività (I-Com) presentato oggi a Roma.
Alcuni numeri riassumono il concetto di “tassa occulta”. Nel 2015, sulla media del campione di 9 aziende pharma a capitale estero presenti in Italia analizzato da I-Com, il payback vale fino al 13,2% del fatturato ospedaliero e fino al 61,2% di tutte le imposte pagate. “Una sorta di tassa occulta che, a differenza delle imposte, è in larga misura non pianificabile”, commenta Stefano da Empoli, presidente di I-Com.
Ma l’analisi sulle nove aziende è solo una parte del lavoro condotto da I-Com. Il Rapporto approfondisce il tema del governo della spesa farmaceutica in relazione all’attuale meccanismo dei tetti e delle procedure di copertura degli sforamenti, alla luce delle varianti apportate dall’ultima manovra di bilancio, che interviene sugli elementi di regolazione della spesa farmaceutica, vincolando parte dei finanziamenti alla spesa per medicinali innovativi e modificando il sistema di tetti e conseguenti rimborsi (payback) da parte della filiera del farmaco…”
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Fonte: “Payback, I-Com: tassa occulta per le aziende e ostacolo per l’innovazione”, ABOUTPHARMA
