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Caregiver in Francia, Germania e Belgio

Per solidarietà, un gruppo europeo di pensiero e azione indipendente, fondato dall’economista belga Denis Stokkink, ha pubblicato un rapporto intitolato ″Etre aidant-e. Entre solidarité choisie et précarité subie″ (Essere caregiver. Tra solidarietà scelta e precarietà subita), scritto da Anna Métral sotto la direzione di Denis Stokkink. Questo rapporto confronta il supporto dato ai caregiver in Francia, Germania e Belgio e mette in luce le differenze tra i diversi sistemi. Secondo questo documento, mentre Francia e Belgio hanno istituito una politica congiunta, la Germania incoraggia i membri della famiglia del malato a smettere di lavorare per occuparsi del proprio parente in condizioni di dipendenza. Per contro, le aziende sembrano essere sempre più interessate all’attuazione di misure di conciliazione per i caregiver. I caregiver sono soprattutto donne: secondo questo rapporto, rappresentano circa il 90% dei caregiver in Germania e il 57% in Francia. Nell’Unione Europea, il 12% circa dei lavoratori e il 16% delle lavoratrici assiste un proprio caro uno o più giorni alla settimana. Secondo l’autore, si stima attualmente che i caregiver in Belgio siano 860.000 e più di 8 milioni in Francia. I caregiver sono spesso i consorti dei malati, i loro figli, i figli acquisiti o i genitori, nel caso ad esempio di un bambino disabile. L’età media di un caregiver in Belgio è di 77 anni circa quando si tratta del consorte del malato e di 53 anni quando non è il consorte. L’autore ritiene che questo supporto quotidiano rappresenterebbe, in Belgio, l’esatto equivalente di 150.000 ore, e il valore mensile monetizzato potrebbe ammontare a 941-1.189 Euro. In Francia questa attività è stata valutata fino a un valore di circa 3.000 Euro al mese. L’autore dell’articolo sottolinea come l’Unione Europea non abbia una politica comune in materia; sottolinea infatti la “mancanza di un’armonizzazione a livello europeo, che potrebbe garantire un settore di servizi alla persona efficace e accessibile, in grado di erogare un’assistenza di qualità”.

Leggi il rapporto (in lingua francese)

Fonte: orphaNews Italia

Tratto dahttp://www.orpha.net/actor/ItaliaNews/2017/170621.html