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Vasculiti ANCA-associate – Terapia prolungata riduce rischio di recidive

“Il mantenimento, a più di 24 mesi dalla diagnosi di vasculite ANCA-associata (AAV), di una terapia a base di azatioprina e prednisolone per preservare la condizione di remissione di malattia, riduce il rischio di recidive di AAV a 48 mesi e ritarda il deterioramento della funzione renale in questi pazienti. Queste le conclusioni di un trial multicentrico europeo di recente pubblicazione sulla rivista Annals of the Rheumatic Diseases

Cosa sono le vasculiti ANCA-associate?
Le vasculiti ANCA-associate (AAV) sono vasculiti dei piccoli vasi, caratterizzate da sieropositività per gli anticorpi patogenetici ANCA (anticorpi contro citoplasma neutrofili). Comprendono sostanzialmente la granulomatosi con poliangite (nota in precedenza come granulomatosi di Wegener) e la poliangite microscopica, e sono caratterizzate da sintomi cronici e recidivanti di gravità variabile, da lieve a potenzialmente fatale.

La principale conseguenza delle vasculiti è la perdita di integrità vascolare, che arriva fino all’interruzione del flusso sanguigno e quindi al danneggiamento dei tessuti da questi irrorati. Gli organi più frequentemente coinvolti sono i reni, le vie respiratorie superiori e i polmoni, ma anche il sistema nervoso, la cute, il sistema muscolo-scheletrico, il cuore, l’occhio e l’intestino.

Qual è il razionale dello studio?
Le AAV sono solitamente trattate con ciclofosfamide o rituximab in combinazione con dosi elevate di glucocorticoidi e, in qualche caso, plasmaferesi. A questo step segue l’adozione di un regime di mantenimento della condizione di remissione di malattia, costituito da un immunosoppressore orale – come azatioprina o MTX – o da dose ripetuta di rituximab, con o senza l’aggiunta di glucocorticoidi a dose ridotta…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Vasculiti ANCA-associate, la terapia prolungata riduce il rischio di recidive”, PHARMASTAR

Tratto dahttp://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/vasculiti-anca-associate-la-terapia-prolungata-riduce-il-rischio-di-recidive-24222