Demenza – Neanche la supplementazione di antiossidanti riesce a prevenirla
“Neanche la supplementazione di antiossidanti previene la demenza. È quanto riferito in uno studio pubblicato su JAMA Neurology in cui gli autori sostengono si tratti del primo studio che valuta a lungo termine l’associazione tra l’utilizzo del supplemento di antiossidante e l’incidenza della demenza tra gli uomini asintomatici
L’impatto sociale che ha questa malattia è notevole a causa dell’ampia e crescente diffusione, della mancanza di una terapia valida e dell’onere da sostenere.
Molti sono gli studi di prevenzione secondaria che promuovono i cambiamenti dello stile di vita per affrontare i fattori di rischio modificabili per l’Alzheimer.
Gli endpoint primari di questi studi sono i soliti e includono il declino cognitivo o i biomarker composti e le misure cognitive; invece il gold standard della prevenzione è l’incidenza della malattia, che pochissimi studi hanno come obiettivo primario in quanto richiede del tempo per osservare la riduzione di tale incidenza.
Stress ossidativo e demenza
Sono stati descritti meccanismi multipli associati all’insorgenza e alla progressione della malattia e un meccanismo chiave implicato nell’Alzheimer è lo stress ossidativo, che può essere modificabile attraverso la dieta e/o la supplementazione di antiossidanti.
L’utilizzo di questi agenti, che prevengono o rallentano l’ossidazione, come potenziale trattamento per il deficit cognitivo o la demenza è stato di interesse per molti anni. L’attenzione è stata principalmente rivolta alla vitamina E che però ha dato risultati discordanti in quanto in alcuni casi ha rallentato la progressione della malattia mentre in altri, soprattutto quando è stata utilizzata in associazione ad altri antiossidanti, non è riuscita a migliorare le condizioni dei pazienti….”
Per continuare a leggere l’articolo originale:
Fonte: “Declino cognitivo, svaniscono le speranze poste sugli antiossidanti”, PHARMASTAR