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Vaccinazione antinfluenzale – Dati preliminari su possibile protezione da gravi complicanze cardiache e ictali

Il tasso di vaccinazioni antinfluenzali stagionali nei gruppi ad alto rischio come le persone di età superiore ai 50 anni e i residenti nelle case di cura è estremamente basso, e coloro che ottengono la vaccinazione antinfluenzale vedono ridotti significativamente i rischi cardiovascolari per l’infarto, i TIA (attacchi ischemici transitori), la morte e l’arresto cardiaco, secondo una ricerca preliminare presentata alle American Heart Association’s Basic Cardiovascular Sciences 2020 Scientific Sessions

L’incontro è un primo scambio globale degli ultimi progressi nella scienza cardiovascolare di base, tra cui la ricerca in campi come i microRNA, il gene cardiaco, la terapia cellulare e lo sviluppo cardiaco.

Lo stress che l’infezione influenzale determina sul corpo può aumentare il rischio di avere un attacco di cuore o ictus: questo è un fatto ben noto, osservano i ricercatori.
Il paradosso: i gruppi ad alto rischio sono i meno sottoposti al vaccino.

«Questi gruppi dovrebbero avere i più alti tassi di vaccinazione perché sono i più a rischio; tuttavia, i nostri risultati mostrano l’opposto: le vaccinazioni antinfluenzali sono sottoutilizzate» ha dichiarato Roshni A. Mandania, del Texas Tech University Health Sciences Center Paul L. Foster School of Medicine a El Paso.

«Come operatori sanitari, dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che le nostre popolazioni più vulnerabili siano protette contro l’influenza e le sue gravi complicazioni» ha aggiunto.

Utilizzando le informazioni del National Inpatient Sample 2014, il più grande database di ospedali statunitensi, i ricercatori sotto la guida di Debabrata Mukherjee, direttore del Cardiovascular Services presso il Texas Tech University Medical Center di El Paso, hanno valutato il tasso di somministrazione del vaccino antinfluenzale ai pazienti definiti dai Centers for Disease Control come ad alto rischio (per l’influenza e le sue complicanze).

Il database comprende le persone di età superiore ai 50 anni, i pazienti affetti da HIV/AIDS, coloro che risiedono in case di cura e persone obese. I ricercatori hanno esaminato l’impatto del vaccino antinfluenzale sugli esiti cardiovascolari tra i pazienti che sono stati vaccinati durante il ricovero e quelli che non hanno ricevuto il vaccino…”

Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “Vaccinazione antinfluenzale, possibile protezione da gravi complicanze cardiache e ictali. Dati preliminari”, PHARMASTAR