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Parkinson – Ai malati ricoverati gli interventi mirati a somministrare tempestivamente i farmaci migliorano gli esiti

La somministrazione tempestiva di farmaci anti-Parkinson è un problema significativo per i pazienti ricoverati in ospedale con malattia di Parkinson (PD), in quanto a dosi tardive o mancate conseguono ricoveri più lunghi ed esiti peggiori. Come parte di un progetto di miglioramento della qualità, un team multidisciplinare è stato in grado di cambiare la cultura in un ospedale degli Stati Uniti utilizzando una serie di misure per garantire che i pazienti affetti da PD ricevessero i farmaci al tempo appropriato. I loro risultati sono stati pubblicati sul “Journal of Parkinson’s Disease”

Il PD è un disturbo lentamente progressivo che influenza il movimento, il controllo muscolare e l’equilibrio. È il secondo disturbo neurodegenerativo più comune relativo all’età che colpisce circa il 3% della popolazione all’età di 65 anni e fino al 5% degli individui sopra gli 85 anni di età.

Non rispettato l’orario previsto della dose di carbidopa-levodopa
La corretta somministrazione di farmaci anti-Parkinson in effetti è una sfida critica per il paziente PD ricoverato in ospedale. I regimi di farmaci anti-Parkinsoniani possono essere complessi a causa dell’uso di più tipi di farmaci, la necessità di frequente aggiustamento delle dosi, o entrambi i motivi.

Man mano che la malattia progredisce, i pazienti affetti da PD possono richiedere il dosaggio di carbidopa-levodopa fino a ogni una o due ore, con conseguenze drammatiche sulla mobilità e sul funzionamento quando i benefici del farmaco sono terminati (fase OFF). Sintomi debilitanti in fase OFF possono includere il ‘freezing’ dell’andatura, l’immobilità completa, la disfagia, il tremore, la distonia, la mancanza di respiro e l’ansia.

«Studi precedenti hanno dimostrato che né i pazienti con PD né gli specialisti di PD sono sicuri che i farmaci anti-Parkinsoniani vengano somministrati in tempo nell’ambiente ospedaliero e fino al 30% delle dosi di carbidopa-levodopa non sono date entro un’ora dall’orario previsto» spiegano gli autori, guidati da Martha A. Nance, del Park Nicollet Struthers Parkinson’s Center, a Golden Valley (MN, USA), dove il progetto ha avuto luogo.

Un articolato progetto di miglioramento della qualità
«Attraverso uno sforzo collaborativo presso il nostro ospedale che includeva contributi di specialisti di PD, medici ospedalieri, farmacisti, infermieri e tecnologia dell’informazione – e, soprattutto, pazienti e famiglie – siamo stati in grado di introdurre strategie per migliorare sostanzialmente la somministrazione tempestiva delle dosi» sottolineano…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Parkinsoniani ricoverati, interventi mirati a somministrare tempestivamente i farmaci migliorano gli esiti”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//neuro/parkinsoniani-ricoverati-interventi-mirati-a-somministrare-tempestivamente-i-farmaci-migliorano-gli-esiti-32988