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Coronavirus e Sartani e ACE-inibitori – I farmaci erano stati sospettati di favorire l’infezione. Assolti da ricerca condotta in Lombardia

Pubblicati online sul “New England Journal of Medicine”, i risultati di uno studio osservazionale condotto in Lombardia smentiscono le allarmanti notizie diffuse nella prima fase dell’epidemia di COVID-19 secondo le quali la classe di farmaci antipertensivi costituita dagli inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAS o RAAS) – ovvero i bloccanti dei recettori dell’angiotensina (ARB o sartani) e gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori) – avrebbe favorito il rischio di contrarre il SARS-CoV-2 o comunque contribuito a peggiorare la sintomatologia nei pazienti già infetti

In particolare, lo studio è stato condotto da ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT) e l’Agenzia Regionale ARIA (Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti).

Il difficile contesto, tra dati scientifici controversi ed emergenza pandemica all’apice
«Studi non condotti sull’uomo hanno dimostrato che l’enzima 2 di conversione dell’angiotensina (ACE2), una aminopeptidasi legata alla membrana che è abbondantemente espressa nei polmoni, nel cuore e in altri tessuti, viene utilizzata dalla proteina “spike” dei coronavirus come recettore funzionale per il loro ingresso nelle cellule» premettono gli autori, guidati da Giuseppe Mancia, professore emerito all’Università degli Studi Milano-Bicocca e presidente dell’European Society of Hypertension Foundation.

«I sartani e gli ACE-inibitori sono tra i farmaci più utilizzati al mondo come trattamenti di prima scelta per il controllo di ipertensione, scompenso cardiaco, stati post-infartuali del miocardio, malattie renali croniche e altre patologie cardiovascolari e sono capaci di aumentare l’espressione dell’enzima ACE2» spiegano.

«Alla luce di questi fatti e osservazioni, si è sviluppata l’ipotesi che il loro uso possa modificare la suscettibilità alle infezioni con sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 (SARS-CoV-2) nell’uomo. Tuttavia» specificano «non vi è consenso sul fatto che il rischio e la gravità dell’infezione da SARS-CoV-2 possano essere aumentati o ridotti con l’uso di tali agenti».

«Gli attuali dati clinici pubblicati sono in gran parte limitati a piccoli studi non controllati delle caratteristiche demografiche e cliniche dei pazienti con COVID-19, con scarse o nulle informazioni sul tipo di trattamento antipertensivo che stavano assumendo al momento o vicino al tempo dell’infezione» aggiungono Mancia e colleghi…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Sartani e ACE-inibitori sospettati di favorire l’infezione da Covid-19. Assolti da una ricerca condotta in Lombardia”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/cardio/covid-19-sartani-e-ace-inibitori-sospettati-di-favorire-linfezione-assolti-da-una-ricerca-condotta-in-lombardia-32322