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Ictus ischemico in pazienti ospedalizzati – Con infezione durante la degenza, aumenta il rischio di riammissione entro 30 giorni

I pazienti ospedalizzati per ictus ischemico con un’infezione durante la degenza hanno una probabilità significativamente maggiore di essere riammessi entro 30 giorni, indipendentemente dalla gravità dell’ictus o da altre caratteristiche individuali del paziente. È quanto rivela una nuova ricerca pubblicata online su “Stroke”

Il parametro “30dRA”
«Gli ospedali utilizzano sempre più spesso la riammissione entro 30 giorni (30dRA) per definire la qualità dell’assistenza» premettono gli autori, guidati da Amelia K. Boehme, docente di Epidemiologia in neurologia alla Columbia University Mailman School of Public Health di New York. «Abbiamo ipotizzato che le infezioni comuni che si verificano durante la degenza per ictus fossero associate a 30dRA».

I ricercatori hanno esaminato 319.317 cartelle informatizzate di pazienti colpiti da ictus – tratte dal “Database di riammissione nazionale 2013” gestito dal Governo Federale statunitense – al fine di determinare se vi fosse una relazione tra infezioni intra-ospedaliere (quali sepsi, polmoniti, infezioni del tratto respiratorio e del tratto urinario) e riospedalizzazione entro 30 giorni.

L’ictus ischemico, le infezioni comuni sopracitate e le comorbilità sono stati identificati usando i codici diagnostici di classificazione internazionale delle malattie (ICD-9) mentre i codici di procedura ICD-9 sono stati usati per identificare l’utilizzo dell’attivatore tissutale del plasminogeno (tPA) per via endovenosa o il ricorso a terapia intra-arteriosa. Sul totale della popolazione esaminata, il 12,1% è stato riammesso entro 30 giorni e il 29% ha avuto un’infezione durante il ricovero.

Maggiore frequenza di riospedalizzazioni se interessato il tratto urinario
Il team ha verificato che qualsiasi infezione contratta durante il ricovero in ospedale era associata a un rischio maggiore del 21% di riammissione entro 30 giorni, dopo correzione per altri fattori legati alla riospedalizzazione, rispetto ai pazienti senza alcun tipo di infezione (OR aggiustato 1,21, IC al 95% 1,16-1,26)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Ictus ischemico, in caso di infezione durante la degenza aumenta il rischio di riammissione entro 30 giorni”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/ictus-ischemico-in-caso-di-infezione-durante-la-degenza-aumenta-il-rischio-di-riammissione-entro-30-giorni–28072