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Epilessia farmacoresistente – Benefici dalla musicoterapia

Assisi, 13 luglio 2018 – Il nuovo Centro di Ricerca InVita dell’Istituto Serafico di Assisi, coordinato dal Direttore Sanitario Sandro Elisei, ha presentato oggi alla conferenza internazionale di Malta “Psychiatry and the Arts: The nature of the Human Person and the role of Aesthetics in MaintainingMental Health” i risultati preliminari della seconda fase di indagine relativi allo studio sugli effetti della musica nella epilessia farmacoresistente in soggetti con disabilità intellettiva grave. Si tratta di un’indagine che ha utilizzato l’Elettroencefalogramma allo scopo di individuare eventuali fattori predittivi sull’efficacia terapeutica dell’ascolto musicale. 

Negli ultimi 20 anni la ricerca in riabilitazione ha raggiunto i risultati più rilevanti: l’utilizzo della musica in diversi disturbi del sistema nervoso e nell’autismo ha dato il via, infatti, all’uso della musicoterapia nelle patologie neurologiche (Neurologic Music Therapy), le cui applicazioni in campo clinico e terapeutico hanno consentito di sopperire in parte alla mancata efficacia dei trattamenti farmacologici in pazienti affetti da epilessia farmacoresistente.

In relazione a questa patologia, i risultati più significativi sono stati ottenuti ascoltando la musica di Mozart. Si parla infatti di “Effetto Mozart”, intendendo un cambiamento dell’attività neurofisiologica ed un incremento delle performance cognitive associate all’ascolto della musica del celebre compositore e una prima segnalazione degli effetti positivi sui pazienti epilettici risale al 1998.

Le caratteristiche peculiari che renderebbero la musica mozartiana capace di esercitare tali influenze sul cervello sarebbero quelle di una periodicità a lungo termine (20-60 secondi) e della costante ripetizione di sequenze variate.

“Che la musica abbia un impatto potente sul sistema nervoso è noto ormai da tempo e si è aggiudicata un ruolo indiscusso nella terapia delle patologie neuropsichiatriche. Come ha dimostrato, infatti, lo studio osservazionale sull’efficacia della musicoterapia nel trattamento dell’epilessia farmacoresistente in soggetti con disabilità intellettiva grave, che abbiamo presentato lo scorso anno alla “6th Cambridge International Conference on Mental Health 2017”, l’ascolto della sonata K448 in re maggiore per due pianoforti di Mozart ridurrebbe di circa il 21% la frequenza delle crisi epilettiche e, nel 10% dei casi, si è assistito alla loro scomparsa”, dichiara Sandro Elisei, Direttore Sanitario dell’Istituto Serafico di Assisi e coordinatore del Centro di ricerca InVita.

Nonostante vengano continuamente introdotti nella pratica clinica nuovi farmaci antiepilettici (AED), la terapia farmacologica risulta ancora inefficace per un gran numero di soggetti (epilessia farmacoresistente), con percentuali che vanno dal 6 al 69%. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che l’epilessia, in particolare quella farmacoresistente, si manifesta con una frequenza più elevata nei soggetti con disabilità intellettiva.

“L’epilessia è una malattia neurologica caratterizzata dall’insorgenza di manifestazioni cliniche anomale (le cosiddette crisi). Quando i neuroni, per qualche ragione, diventano ‘iperattivi’, scaricano impulsi elettrici in modo eccessivo e ciò può provocare una crisi epilettica che rappresenta una modalità di risposta anomala in senso eccitatorio di alcune aree cerebrali o di tutto il cervello, per una disfunzione su base sconosciuta o per lesioni di diverso tipo. È una malattia che può essere curata nella maggior parte dei casi con farmaci specifici; esistono tuttavia forme particolari che non rispondono alla classica terapia farmacologica”, spiega il DS Elisei…”

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Fonte: “Epilessia farmacoresistente, i benefici della musicoterapia”, insalute news

Tratto dahttps://www.insalutenews.it/in-salute/epilessia-farmacoresistente-i-benefici-della-musicoterapia/