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Tumore del rene – Un terzo delle diagnosi è in fase avanzata

Nette le differenze geografiche sul territorio italiano. Nel nostro Paese stimati 13.600 nuovi casi nel 2017. Con l’immunoncologia il 39% dei pazienti è vivo a 3 anni

Roma – Nel 2017 in Italia sono stimati 13.600 nuovi casi di tumore del rene, con una netta differenza geografica nell’incidenza. La malattia colpisce di più nel Nord del nostro Paese: quest’anno si stima che i nuovi casi riscontrati nel Mezzogiorno siano il 43% in meno tra gli uomini e il 40% tra le donne rispetto al Settentrione.

Il maggiore consumo di frutta e verdura fresca, tipico della dieta mediterranea, molto diffusa al Sud, protegge dal rischio di insorgenza della neoplasia. Oggi ci sono nuove armi nella lotta contro il tumore del rene. L’immunoncologia ha evidenziato importanti risultati positivi, consentendo di controllare a lungo la malattia anche nella fase metastatica, migliorando la sopravvivenza con una buona qualità di vita. In particolare, nivolumab è la prima molecola immunoncologica a dimostrare un beneficio di sopravvivenza in pazienti precedentemente trattati: il 39% è vivo a 3 anni rispetto al 30% di quelli che hanno ricevuto everolimus (terapia target).

Inoltre il tasso di risposta oggettiva, a 36 mesi, ha raggiunto il 26% con nivolumab rispetto al 5% con la terapia target. Il nuovo approccio che sta cambiando lo standard di cura di questa neoplasia è approfondito oggi in un incontro con i giornalisti a Roma.

“I dati aggiornati a 36 mesi dello studio CheckMate -025 su 803 pazienti, che ha condotto all’approvazione della molecola ad aprile 2016 in Europa e a febbraio 2017 in Italia, confermano l’efficacia dell’immunoncologia – spiega il prof. Giacomo Cartenì, Direttore dell’Oncologia Medica dell’Ospedale Cardarelli di Napoli – Sono risultati davvero importanti. Va inoltre considerato che le percentuali a tre anni, raggiunte grazie all’immunoncologia, tendono a mantenersi a lungo termine, come dimostrano i dati di sopravvivenza in altri tipi di tumore, come il melanoma. L’obiettivo è arrivare in poco tempo alla personalizzazione del trattamento che è sempre più articolato grazie alle continue innovazioni nelle conoscenze biologiche della malattia”.

Oggi nel nostro Paese vivono circa 130mila persone con la diagnosi di questo tumore, cifra che è aumentata del 31% in otto anni (2010-2017). Il carcinoma a cellule renali a cellule chiare è il tipo a prevalenza più alta e costituisce l’80-90% dei casi totali.

“Sono diversi i fattori di rischio associati all’insorgenza di questa neoplasia – afferma il prof. Camillo Porta dell’Oncologia Medica della Fondazione IRCCS Policlinico ‘San Matteo’ di Pavia – in particolare il fumo, l’ipertensione arteriosa e l’esposizione occupazionale a cancerogeni chimici. Un ulteriore fattore di rischio importante è attribuito al sovrappeso, a cui va ricondotto il 25% delle diagnosi: un dato preoccupante se consideriamo che il 31,7% degli italiani over 18 è in eccesso di peso e il 10,5% obeso. Per questo, la lotta contro il tumore del rene parte dalla prevenzione e un ruolo chiave è svolto dalle campagne di sensibilizzazione e informazione”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore del rene, un terzo delle diagnosi è in fase avanzata. Più a rischio chi vive al nord”, insalute news

Tratto dahttps://www.insalutenews.it/in-salute/tumore-del-rene-un-terzo-delle-diagnosi-e-in-fase-avanzata-piu-a-rischio-chi-vive-al-nord/