Carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico – L’aggiunta di canakinumab a pembrolizumab più chemio offre beneficio ad alcuni sottogruppi
“Nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico, l’aggiunta dell’anti-interleukina-1β canakinumab al trattamento di prima linea a base di pembrolizumab e chemioterapia non si traduce in un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza globale (OS) o della sopravvivenza libera da progressione (PFS), ma potrebbe essere utile in pazienti che al basale presentano un certo livello del biomarcatore infiammatorio proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP). Lo dimostrano i risultati dello studio di fase 3 CANOPY-1 (NCT03631199), presentati durante il congresso annuale dell’American Association for Cancer Research (AACR)
In particolare, a un follow-up mediano di 4,8 mesi (range inter quartile [IQR]: 2,8-5,5) si è osservata una PFS mediana di 6,8 mesi sia nel braccio sperimentale, trattato con canakinumab in aggiunta a pembrolizumab più la chemioterapia, sia in quello di controllo, trattato con pembrolizumab più la chemioterapia e un placebo (HR 0,85; IC al 95% 0,67-1,09; P unilaterale = 0,1). Inoltre, a un follow-up mediano di 16,2 mesi (IQR: 6,6-20,2), l’OS mediana è risultata di rispettivamente di 20,8 mesi e 20,2 mesi (HR 0,87; IC al 95% 0,70-1,10; P unilaterale = 0,123).
Tuttavia, ulteriori analisi hanno evidenziato nei pazienti trattati con la combinazione con canakinumab riduzioni più marcate dei livelli di hs-CRP e di hs-interleuchina-6 (IL-6).
Suddividendo i pazienti in base ai quartili di livelli di hs-CRP nei pazienti con hs-CRP inferiore a Q1 si è evidenziata una riduzione del rischio di progressione della malattia o di morte del 43% (HR 0,57)…”
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Fonte: “Tumore del polmone non a piccole cellule avanzato, aggiunta di canakinumab a pembrolizumab più chemio offre beneficio ad alcuni sottogruppi. #AACR22”, PHARMASTAR