Malattie rare – Leucemia linfatica cronica, in Fase 3 zanubrutinib si conferma superiore a ibrutinib in seconda linea
“Con l’inibitore della tirosin chinasi di Bruton (BTK) zanubrutinib si ottiene un tasso di risposta obiettiva (ORR) superiore rispetto all’inibitore di BTK di prima generazione ibrutinib nei pazienti con leucemia linfatica cronica o piccolo linfoma linfocitico ricaduti o refrattari. Il dato proviene dalla analisi finale della risposta dello studio di fase 3 ALPINE (NCT03734016), che ha quindi centrato il suo endpoint primario
Al follow-up mediano di 24,2 mesi, si è stato ottenuto un ORR dell’80,4% nei pazienti trattati con zanubrutinib e del 72,9% in quelli trattati con ibrutinib (2-sided P = 0,0264). Inoltre, zanubrutinb si è dimostrato generalmente ben tollerato e ha mostrato un profilo di sicurezza e tollerabilità coerente con quello già riportat.
Lo studio ALPINE
Lo studio ALPINE è un trial randomizzato, in aperto, che ha arruolato 652 pazienti adulti con leucemia linfatica cronica o piccolo linfoma linfocitico recidivati o refrattari, che avevano ricevuto in precedenza almeno una terapia sistemica. Dei pazienti arruolati, 415 sono stati assegnati secondo un rapporto 1:1 al trattamento con zanubrutinib 160 mg due volte al giorno (207) oppure ibrutinib 420 mg una volta al giorno (208).
L’endpoint primario dello studio era l’ORR valutato dagli sperimentatori. Altri end point includevano la durata della risposta (DOR), la sopravvivenza libera da malattia (PFS), la sopravvivenza globale (OS), i risultati riportati dai pazienti, la fibrillazione atriale di qualsiasi grado e la sicurezza…”
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Fonte: “Leucemia linfatica cronica, zanubrutinib si conferma superiore a ibrutinib in seconda linea”, PHARMASTAR