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Artrite reumatoide – Nei pazienti con attività malattia moderata-severa, baricitinib inibisce progressione strutturale di malattia

Il trattamento con baricitinib, in presenza/assenza di MTX come trattamento di background, riduce la progressione del danno articolare strutturale anche nei pazienti con artrite reumatoide (AR) che continuano a mostrare attività di malattia moderata-severa. Queste le conclusioni principali di uno studio pubblicato su ARD che suggeriscono la capacità di questo Jak inibitore di migliorare l’effetto modificante la malattia disaccoppiando il legame solitamente osservato tra l’attività di malattia e la progressione del danno articolare nei pazienti naive ai DMARDcs e in quelli con risposta insoddisfacente a MTX

Razionale e disegno dello studio
Nei pazienti con AR, i farmaci anti-TNF, gli inibitori di IL-6 e il rituximab si sono dimostrati in grado di disaccoppiare il legame esistente tra l’attività di malattia e la progressione radiografica di malattia in modo da proteggere questi pazienti dalla progressione del danno strutturale anche in caso di mancato raggiungimento dello stato di remissione o di ridotta attività di malattia.

“La ragione per la rottura di questo legame stretto tra l’attività di malattia e il danno articolare – argomentano i ricercatori nell’introduzione allo studio – va ricercata nella presenza di un effetto soglia: l’attivazione degli osteoclasti, che induce i processi di erosione ossea, necessita di concentrazioni più elevate di TNF rispetto a quanto richiesto per l’induzione della risposta infiammatoria. Pertanto, quando questa citochina viene bloccata ad un livello che ancora rende possibile la persistenza della sinovite, questa riduzione potrebbe essere ancora sufficiente ad impedire l’attivazione continua degli osteoclasti, mediatori principali dei processi di distruzione articolare”.

“Questa interferenza con la progressione strutturale di AR nonostante un’elevata attività di malattia non è limitata ai soli farmaci anti-TNF – continuano – ma è stata documentata anche per gli inibitori di IL-6 e per il rituximab, solitamente in combinazione con MTX. Ciò suggerisce che i farmaci biologici riducono il carico infiammatorio delle citochine come il TNF e l’iL-6 a livelli di gran lunga superiori rispetto a quelli osservati con i DMARDcs da soli, sottoponendo a down-regolazione l’attività di amplicazione di queste molecole messaggere sull’osteoclastogenesi”.

Gli inibitori di Jak chinasi sono dei DMARDts che hanno mostrato un’efficacia simile ai DMARDb nell’AR: “Le Jak chinasi – spiegano i ricercatori – sono necessarie per la trasduzione del segnale di vari recettori delle citochine, compresi quelli per IL-6 e gli interferoni, ma non quelli per il TNF o la maggior parte dei recettori delle cellule B”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Artrite reumatoide, baricitinib inibisce progressione strutturale di malattia anche nei pazienti con attività malattia moderata-severa”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//orto-reuma/artrite-reumatoide-baricitinib-inibisce-progressione-strutturale-di-malattia-anche-nei-pazienti-con-attivit-malattia-moderata-severa-37914