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Lichen scleroatrofico – Nuove tecniche mininvasive e fisioterapia per riparare i danni e le cicatrici

Le nuove tecniche mininvasive e la fisioterapia possono consentire ai malati una vita più normale possibile. Importante anche l’assistenza psicologica

Riparare il danno ai tessuti danneggiati dal lichen scleroatrofico, malattia infiammatoria cronica rara che coinvolge soprattutto cute e mucose dell’area ano-genitale per consentire ai malati una vita il più possibile normale.

Il lichen (LSA) va combattuto rapidamente e con ogni mezzo, sia utilizzando le terapie locali con cortisone che le tecniche della chirurgia rigenerativa, cioè microinnesti di tessuti adiposi prelevati dallo stesso paziente e iniezioni di PRP, plasma ricco di piastrine, perché la sofferenza e il disagio aumentano nelle fasi più avanzate della malattia.

Le nuove tecniche mini-invasive

Sono sempre più numerosi i casi che arrivano all’osservazione del medico, fino a qualche anno fa spesso sottodiagnosticata per pudore o per diagnosi tardive. “Negli Usa si calcola che l’1,7% delle donne che si rivolge al ginecologo abbia un problema di lichen scleroatrofico”, spiega Francesco Casabona, chirurgo plastico di Genova che da anni si occupa della patologia.

“Oltre ai classici trattamenti locali con cortisonici ultrapotenti che non hanno però effetti sugli esiti cicatriziali della malattia e a lungo andare causano effetti collaterali importanti, utilizziamo tecniche di chirurgia plastica rigenerativa sempre più mirate e mini-invasive, con fattori biologici presi dal nostro corpo, simili alle metodiche utilizzate per trattare ulcere, ustioni o danni da radioterapia. Non è un approccio nuovo ma, unendo le competenze di team multidisciplinari, otteniamo buoni risultati sui sintomi”.

Il ruolo della fisioterapia

Che cosa è cambiato dunque nella chirurgia rigenerativa in questi ultimi anni? “Gli interventi sono sicuramente molto meno invasivi, come il micro lipofilling e l’uso di PRP (plasma ricco in piastrine) – spiega ancora Casabona – nello stesso intervento si iniettano con due siringhe diverse il grasso prelevato dal paziente e il plasma ricco in piastrine, che si ottiene tramite un prelievo di pochi cc e poi centrifugato. Ma è recente il riconoscimento dell’importanza, nel decorso post-operatorio, del lavoro di fisioterapiste specializzate nel pavimento pelvico nel migliorare i risultati e mantenerli nel tempo…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Lichen scleroatrofico, terapie mirate e chirurgia rigenerativa per riparare i danni e le cicatrici”, la Repubblica.it

Tratto dahttps://www.repubblica.it/salute/dossier/frontiere/2022/02/25/news/lichen_scleroatrofico_terapie_mirate_e_chirurgia_rigenerativa_per_riparare_i_danni_e_le_cicatrici-339234654/