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Deficit dello sviluppo neurologico e ritardo nel linguaggio – Esposizione prenatale alle miscele di interferenti endocrini

Studio europeo su Science dimostra l’impatto sullo sviluppo neurologico dei bambini e in particolare sull’acquisizione del linguaggio dell’esposizione prenatale alle miscele di interferenti endocrini, sostanze chimiche che interagiscono con la regolazione ormonale: le nuove evidenze richiamano la necessità di un intervento di revisione delle politiche di valutazione del rischio chimico, ad oggi limitate all’analisi di ciascuna sostanza singolarmente

Milano” – “I risultati dello studio europeo EDC-MixRisk, pubblicati su Science, dimostrano che, durante la gravidanza, il mix di sostanze chimiche ambientali cui siamo continuamente esposti, interferendo col nostro sistema endocrino, incrementa il rischio di deficit neurologico nei nascituri, in particolare un ritardo nel linguaggio. Rispondendo a un’esigenza lungamente evidenziata da diverse agenzie regolatorie, questo lavoro pone quindi le basi scientifiche per una radicale revisione delle politiche nazionali e internazionali di valutazione del rischio, finora basate sull’esame di singole sostanze e non di loro miscele.

Lo studio, finanziato dall’Unione Europea, è stato condotto in collaborazione fra università e centri di ricerca svedesi (Università di Uppsala, Università di Karlstad, Università di Göteborg, Karolinska Institutet, Università di Lund, Università di Stoccolma, Università di Örebro), italiani (Università degli Studi di Milano, Istituto Europeo di Oncologia e Human Technopole), francesi (CNRS/Muséum d’histoire Naturelle), finlandesi (Istituto finlandese per la salute e il benessere – THL), tedeschi (Università di Lipsia), greci (Università nazionale capodistriana di Atene), britannici (Università di Edinburgo) e statunitensi (Icahn School of Medicine at Mount Sinai, New York).

Ogni anno, nell’ambito dei processi di autorizzazione alla produzione e commercializzazione di una vasta gamma di prodotti, a cominciare dai derivati plastici, fino ai cosmetici e ai pesticidi, entra in circolazione un numero enorme di composti chimici che penetrano nel corpo umano attraverso l’acqua, il cibo e l’aria.

Sappiamo che, sebbene per le singole sostanze chimiche i livelli di esposizione siano spesso al di sotto del limite stabilito, l’esposizione alle stesse sostanze in miscele complesse può avere un impatto negativo sulla salute umana. Tuttavia, le attuali valutazioni del rischio, e i limiti stabiliti di conseguenza, si basano finora sull’esame delle singole sostanze chimiche. Era quindi essenziale verificare la possibilità di una strategia alternativa di valutazione del rischio, che consentisse di testare in ambito epidemiologico e sperimentale i mix di sostanze cui siamo di fatto esposti. Il progetto EDC-MixRisk ha dato una risposta a questa esigenza.

Lo studio è stato condotto in tre fasi: con lo studio SELMA – che ha seguito circa 2.000 donne dall’inizio della gravidanza fino all’età scolare dei bambini – è stato identificato un mix di sostanze chimiche nel sangue e nelle urine delle gestanti, associato a un ritardo nello sviluppo del linguaggio nei bambini all’età di 30 mesi. Il mix comprendeva una serie di ftalati, bisfenolo A (BPA) e composti perfluorurati (PFAS)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Deficit dello sviluppo neurologico e ritardo nel linguaggio: sotto accusa le miscele di sostanze chimiche”, insalutenews

Tratto da: https://www.insalutenews.it/in-salute/deficit-dello-sviluppo-neurologico-e-ritardo-nel-linguaggio-sotto-accusa-le-miscele-di-sostanze-chimiche/