Tumori rari – Linfoma non-Hodgkin, in Fase 2 risultati incoraggianti da naratuximab più rituximab
“Il trattamento con il coniugato anticorpo farmaco (ADC) anti-CD37 naratuximab emtansine associato a rituximab ha mostrato risultati promettenti di efficacia e sicurezza in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B e altri tipi di linfoma non Hodgkin recidivati e/o refrattari, in uno studio di fase 2 presentato all’ultimo congresso dell’American Society of Haematology (ASH)
Infatti, la combinazione di naratuximab emtansine più rituximab ha prodotto buoni tassi di risposta complessiva (ORR) e di risposta completa (CR), con risposte durature, associate a un profilo di sicurezza gestibile, e ha contribuito al benessere dei pazienti, come dimostrano i dati relativi alla qualità di vita (QoL).
«I pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B sono trattati con intento curativo e spesso si riescono a guarire. Tuttavia, non tutti raggiungono la guarigione e i pazienti con linfoma non-Hodgkin recidivato/refrattario e linfomi particolarmente aggressivi, come il linfoma diffuso a grandi cellule B, che non sono candidabili al trapianto di cellule staminali o alla terapia con cellule CAR-T hanno una prognosi particolarmente infausta, per cui c’è una chiara necessità di nuove opzioni di trattamento», ha dichiarato Moshe Y. Levy, del Texas Oncology-Baylor Charles A. Sammons Cancer Center dii Dallas, durante la presentazione dei risultati dello studio.
Studio di fase 2 in due parti
Lo studio presentato da Levy è un trial di fase 2, in aperto, che ha incluso 100 pazienti, di cui 80 con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato e/o refrattario, 14 con linfoma follicolare e sei con linfoma mantellare…”
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Fonte: “Linfoma non-Hodgkin, risultati incoraggianti della combinazione naratuximab più rituximab. #ASH21”, PHARMASTAR