Terapia dell’asma e rischio neuropsichiatrico – Sono stati scagionati gli antagonisti dei recettori leucotrienici
“L’impiego di in antagonista del recettore dei leucotrieni (LTRA) per la gestione dell’asma non sembra aumentare il rischio neuropsichiatrico nei pazienti asmatici sottoposti a questo trattamento. Queste le conclusioni di uno studio coreano di recente pubblicazione sulla rivista the Journal of Allergy and Clinical Immunology: In Practice che sembra scagionare questi farmaci dai rischi paventati, alla luce di alcune osservazioni aneddotiche
I presupposti e gli obiettivi dello studio
Gli LTRA (es: montelukast, zafirlukast) sono stati lanciati circa 20 anni orsono some trattamenti aggiuntivi alla terapia standard nei pazienti affetti da asma e da rinite allergica.
Nonostante la loro discreta efficacia, solo un sottogruppo di pazienti trae beneficio dal loro impiego, soprattutto quelli nei quali i leucotrieni giocano un ruolo importante nella patogenesi dell’infiammazione allergica o eosinofila. In questi pazienti, questi farmaci sono in grado di ridurre la necessità del ricorso ai corticosteroidi (CS).
GLi LTRA sono generalmente ben tollerati e frequentemente prescritti nei pazienti pediatrici con disordini allergici e in adulti con malattia lieve al punto che, stando ad alcuni dati Usa sull’impiego di farmaci, quasi due terzi dei pazienti adolescenti e adulti con asma lieve (step 2 in base alle linee guida GINA) sono in trattamento con LTRA.
Ciò premesso, non dopo tanto tempo dalla loro interoduzione nell’armamentario terapeutico di questi pazienti, alcuni case report e studi condotti nella pratica clinica reale hanno sollevato dubbi in merito ad un presunto innalzamento del rischio di sintomatologia neuropsichiatrica quasi subito dopo l’inizio del trattamento, in particolare con montelukast…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “Terapia dell’asma e rischio neuropsichiatrico, scagionati gli antagonisti dei recettori leucotrienici?”, PHARMASTAR