Malattie rare – Testo unico, Iss: “Un punto fermo da cui non si torna indietro”
“La Legge ha il merito di aver valorizzato quanto di buono è stato fatto ad oggi a partire dal 2001, anno di istituzione della Rete e del Registro Nazionale delle Malattie Rare, di averne fatto un patrimonio comune, da difendere e al tempo stesso da rendere fruibile – tramite i Decreti attuativi che auspichiamo spediti grazie anche al Tavolo tecnico sulle malattie rare istituito al Ministero della salute -, da parte dei pazienti, delle famiglie degli stessi e dei caregiver
Il Testo Unico sulle malattie rare è finalmente Legge di Stato. Nel corso di un iter durato tre anni e mezzo – di cui due attraversati, anzi ‘complicati’ da una pandemia che tutti ha messo alla prova ma che ha disorientato i pazienti rari più di altri – la collaborazione trasversale tra forze parlamentari, istituzioni e associazioni di pazienti, in nome di un bene maggiore e comune, ha dato i suoi frutti.
Frutti che certamente ora devono maturare nel quotidiano delle persone, ossia concretizzarsi in termini di vero accesso alle cure, disponibilità dei farmaci, inclusione scolastica, sociale e lavorativa. Si parte, però, per la prima volta, da solide fondamenta. Da un testo che ha dato una cornice legislativa ad obiettivi fissati e attesi da tempo ma anche agli strumenti istituzionali atti a realizzarli. La Legge ha il merito, infatti, di aver valorizzato quanto di buono è stato fatto ad oggi a partire dal 2001, anno di istituzione della Rete e del Registro Nazionale delle Malattie Rare, di averne fatto un patrimonio comune, da difendere e al tempo stesso da rendere fruibile – tramite i Decreti attuativi che auspichiamo spediti grazie anche al Tavolo tecnico sulle malattie rare istituito presso il Ministero della salute -, da parte dei pazienti, delle famiglie degli stessi e dei caregiver.
In questo patrimonio comune che è la Legge, dispiegata in 16 articoli, mi fa piacere evidenziare il ruolo fondamentale dell’ISS che ha il suo perno, in quest’ambito, nel Centro Nazionale Malattie Rare (CNMR), diretto da Domenica Taruscio e che, fin dai suoi esordi nel 2008 e ancor prima nel 2001, è stato a servizio dei pazienti e, per loro, a supporto del Servizio Sanitario Nazionale. L’articolo 7 del Testo Unico definisce, infatti, anzi conferma e rafforza, le attività di ricerca, consulenza e documentazione del CNMR, già sede del prezioso Registro Nazionale delle Malattie Rare…”