Spondiloartrite assiale non radiografica – Secukinumab migliora i segni e i sintomi
“Secukinumab migliora i segni e i sintomi di spondiloartrite assiale non-radiografica (nr-axSpA) in pazienti raggruppati in base ai livelli di CRP, al punteggio riportato all’imaging a risonanza magnetica (MRI), allla presenza o meno dell’antigene HLA-B27 e al sesso di appartenenza. Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su Arthritis Research & Therapy che fornisce evidenze aggiuntive a supporto dell’efficacia di secukinumab nel trattamento dei pazienti con nr-axSpA
Razionale e disegno dello studio
Le spondiloartriti assiali vengono classificate in axSpA radiografiche (r-axSpA) o spondiliti anchilosanti (SA) e in ax-SpA non radiografiche (nr-axSpA) sulla base della presenza di variazioni strutturali delle articolazioni sacro-iliache documentate radiograficamente.
Livelli elevati di CRP, evidenze all’imaging a risonanza magnetica di infiammazione delle articolazioni sacro-iliache, la positività all’antigene HLA-B27 e l’appartenenza al sesso maschile sono predittori noti di migliore risposta al trattamento con DMARDb nei pazienti con axSpA.
L’obiettivo di questa analisi post-hoc dello studio PREVENT è stato quello di valutare l’efficacia di secukinumab in pazienti con nr-axSpA raggruppati in base ai livelli di CRP, al punteggio MRI, allo status HLA-B27 e al sesso di appartenenza.
Nel trial originario, 555 pazienti con nr-axSpA attiva erano stati randomizzati, secondo uno schema 1:1:1, a trattamento con secukinumab sottocute 150 mg in presenza o assenza di dose di carico, oppure a trattamento con placebo…”
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Fonte: “Spondiloartrite assiale non radiografica, secukinumab migliora sintomatologia in diversi sottogruppi pazienti”, PHARMASTAR