Fibrillazione Atriale non Valvolare (NVAF) e insufficienza renale – Rivaroxaban riduce rischio di declino funzione renale rispetto al warfarin
“Nel corso del Congresso ESC 2021 sono stati presentati i risultati dello Studio di coorte ANTENNA, condotto nel Regno Unito. Questi dati hanno rilevato, dopo un follow-up medio di 2,5 anni, che i pazienti con Fibrillazione Atriale non Valvolare (NVAF) trattati con rivaroxaban, con una funzione renale non compromessa al momento dell’inizio della terapia anticoagulante, avevano un rischio e un tasso significativamente inferiori di declino della funzionalità renale, rispetto ai pazienti che avevano assunto warfarin
La Fibrillazione Atriale non Valvolare è la più frequente anomalia del ritmo cardiaco e la sua prevalenza aumenta notevolmente con l’età. È un fattore di rischio significativo per l’ictus e l’embolia sistemica ed è frequentemente associato a co-morbidità tra cui l’insufficienza renale.
I nuovi risultati contribuiscono all’evidenza dei vantaggi del trattamento con rivaroxaban nei pazienti con Fibrillazione Atriale non Valvolare e supportano i precedenti di un altro ampio studio real life che mostrava come il trattamento di pazienti NVAF con i DOAC (direct oral anticoagulant) riduca significativamente il rischio di compromissione della funzione renale a lungo termine, rispetto a quelli trattati con un antagonista della vitamina K (VKA).
I dati dello Studio ANTENNA hanno mostrato come il declino medio della funzionalità renale durante il periodo di studio è stato più lento di circa il 20% nella coorte rivaroxaban (riduzione dell’eGFR di 1,65 ml/min/1,73 m2 all’anno) rispetto alla coorte warfarin (riduzione dell’eGFR di 2,03 ml/min/1,73 m2 all’anno)…”
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Fonte: “Fibrillazione atriale e insufficienza renale, rivaroxaban riduce il rischio di declino della funzione renale rispetto al warfarin”, PHARMASTAR