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Diabete di tipo 2 e malattia renale da lieve a moderata – Finerenone riduce significativamente il rischio di eventi cardiovascolari maggiori

Per i pazienti con diabete di tipo 2 e malattia renale da lieve a moderata, finerenone riduce significativamente il rischio di eventi cardiovascolari (CV) maggiori, un beneficio in gran parte dovuto alla riduzione dei ricoveri per insufficienza cardiaca (HF). È quanto dimostrano i risultati dello studio FIGARO-DKD, presentati ell’ESC 2021 e pubblicati contemporaneamente sul “New England Journal of Medicine”

Queste evidenze, se prese insieme a quelle dello studio FIDELIO-DKD pubblicato l’anno scorso, aprono l’uso di finerenone a un gruppo più ampio di pazienti con diabete di tipo 2 (DT2) e malattia renale cronica (CKD) meno grave (CKD) che trarrebbero beneficio dall’impiego di questo antagonista selettivo non steroideo del recettore mineralcorticoide (MRA).

Il red-flag costituito dall’albuminuria
«I pazienti con CKD e DT2 hanno un alto rischio di  ospedalizzazione per HF e morte CV. Infatti, i pazienti che presentano entrambe le condizioni hanno un rischio triplo di sviluppare HF rispetto a quelli con solo diabete» ha ricordato Bertram Pitt dalla University of Michigan School of Medicine di Ann Arbor, primo autore dello studio, all’esordio della sua relazione.

«È noto inoltre che, con una riduzione della velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) sotto 70 o 75 ml/min/1,73 m2 della superficie corporea, si ha un simile aumento del rischio CV, indipendentemente dall’eGFR con l’aumentare del rapporto urinario creatinina/albumina (UACR)» ha aggiunto. «Al di sotto di un valore di 30 o 10 ml/min/1,73 m2 della superficie corporea si ha certamente un aumento del rischio CV indipendente dall’eGFR».

Nel FIGARO-DKD, ha precisato, il 62% dei pazienti aveva un normale eGFR ma un’evidenza di malattia renale documentata da un elevato UACR.  «La maggior parte dei clinici trascura questi pazienti» ha detto Pitt. «Il messaggio importante è che questa è una straordinaria opportunità per intervenire presto con un MRA, quale il finerenone».

«È essenziale ottenere un campione di urina dal paziente. Se si rileva albuminuria, quel paziente ha un rischio maggiore e ora sappiamo che possiamo intervenire in modo mirato: quel paziente dovrebbe essere avviato alla terapia» ha sottolineato…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Finerenone amplia il numero di pazienti con diabete e malattia renale cronica con miglioramento degli esiti cardiovascolari #ESC2021”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//cardio/finerenone-amplia-il-numero-di-pazienti-con-diabete-e-malattia-renale-cronica-con-miglioramento-degli-esiti-cardiovascolari-esc2021-36408