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Sindrome di Wolff-Parkinson-White, l’intelligenza artificiale come trattamento

Pubblicato uno studio internazionale svolto a Maria Cecilia Hospital di Cotignola su un’innovativa procedura di trattamento ancora più precisa e a radiazioni zero per la sindrome di Wolff-Parkinson-White una tra le malattie aritmogene più temibili

Ridurre a zero le radiazioni e puntare tutto sull’intelligenza artificiale per trattare le aritmie cardiache. È l’innovativo metodo messo a punto dell’équipe di Aritmologia di Maria Cecilia Hospital di Cotignola, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, pubblicato sulla rivista dell’organizzazione internazionale Heart Rhythm Society.

Lo studio presenta un modello di “intelligenza artificiale” applicata all’aritmologia interventistica, che, dall’analisi automatica dei segnali e degli elettrogrammi intracardiaci, consente di riconoscere e localizzare con precisione la via anomala cardiaca, favorire l’ablazione sulla zona più mirata del tessuto cardiaco, minimizzando l’uso delle radiazioni previste oggi per il trattamento.

La sindrome di Wolff-Parkinson-White

Questo modello è stato studiato in particolare per il trattamento della sindrome di Wolff-Parkinson-White (Wpw), una patologia congenita generata da un’anomala conduzione cardiaca che può dare origine a episodi di tachicardia. Si colloca tra le tachicardie da rientro atrioventricolari che rappresentano circa il 30% delle tachicardie sopraventricolari e sono particolarmente comuni in età pediatrica. Colpisce soprattutto la popolazione maschile (nel 70% dei casi) in giovane età.

Individuare gli individui a rischio

Gli esami elettrofisiologici endocavitari (per valutare la presenza di anomalie del sistema elettrico del cuore), effettuati sia nei pazienti sintomatici che in quelli senza sintomi, che appartengono ad esempio a categorie professionali a rischio (piloti di mezzi pubblici o d’aereo) o nel caso di sportivi agonisti, consentono di valutare quali individui con la sindrome di Wpw sono a rischio di morte cardiaca improvvisa. Tuttavia è possibile un trattamento risolutivo della patologia, ovvero l’ablazione transcatetere, tecnica mininvasiva considerata curativa e salvavita.

L’ablazione

“Tradizionalmente, prima della mappatura del sistema elettroanatomico del cuore, c’erano molteplici fattori chiave da prendere in considerazione per il successo dell’ablazione in questa sindrome aritmogena”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “L’intelligenza artificiale per trattare le aritmie cardiache”, ABOUTPHARMA

Tratto da: https://www.aboutpharma.com/blog/2021/09/03/lintelligenza-artificiale-per-trattare-le-aritmie-cardiache/