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Sclerosi multipla – Parte ‘StayHome’, il progetto volto a creare un percorso integrato di cura tra territorio e domicilio pazienti

Al via l’iniziativa promossa da Biogen che vedrà coinvolti 10 Centri specializzati nel trattamento della Sclerosi Multipla (SM) in tutta Italia, con l’obiettivo di co-creare un percorso integrato di cura tra territorio e domicilio per le persone affette da SM

19 LUG – Accelerare l’implementazione della casa come luogo di cura e parte integrante del percorso di trattamento e assistenza gestito dai Centri Sclerosi Multipla sul territorio nazionale, per le persone che convivono con questa patologia. Da qui nasce il progetto StayHome, realizzato da Biogen con il supporto di IQVIA, che vede il coinvolgimento di 10 centri specializzati sul territorio nazionale. I primi ad aderire sono l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini e la Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma, due realtà che hanno dimostrato un approccio innovativo su tematiche affini alla Proximity Care.

Per dare la misura dell’iniziativa, basti pensare che i pazienti presi in carico dai diversi centri coinvolti nell’iniziativa sono circa 1.600, con una età media di 35 anni, di questi il 59% è colpito da Sclerosi Multipla recidivante refrattaria. L’iniziativa è ora ai suoi primi passi e si pone come obiettivo la creazione di un Blueprint condiviso e testato entro il 2022.

La pandemia da Covid-19 ha messo in luce tutti i punti deboli di un sistema sanitario ancora troppo ospedale-centrico e poco territoriale, palesando la necessità di realizzare un percorso di cura strutturato per il paziente con Sclerosi Multipla (SM), che metta in comunicazione l’assistenza domiciliare con i centri specializzati.

L’assistenza domiciliare si pone, quindi, come obiettivo principale il miglioramento della gestione del paziente con SM e per questo è necessario un cambio di prospettiva e gestione di tutto il Servizio Sanitario Nazionale. In molte Regioni, infatti, esistono PDTA approvati, ma la loro applicazione risulta essere ancora limitata. Non sempre l’accesso al Centro di riferimento è semplice, sia per difficoltà organizzative legate agli spostamenti sia alla necessità di un caregiver o infermiere dedicato. Spesso il Centro si trova lontano dall’abitazione del paziente, in alcuni casi anche in una Regione diversa da quella di domicilio. In questo contesto, la pandemia ha accentuato barriere e difficoltà. Si è, infatti, registrata una ridotta disponibilità per la prenotazione degli esami diagnostici e un ritardo nelle diagnosi. Non solo…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Parte StayHome, il progetto volto a integrare il setting domiciliare all’interno del percorso di cura dei pazienti con Sclerosi Multipla”, Quotidiano sanità

Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=97409