Steatosi epatica non alcolica – Gestione della malattia, dallo stile di vita all’alimentazione
“In questo articolo speciale curato dalla prof.ssa Annarosa Floreani, Consulente scientifico IRCCS Negrar, Verona e Studiosa Senior Università di Padova viene affrontata la gestione della steatosi epatica non alcolica (NASH) seguendo tutti i cambiamenti possibili nello stile di vita, nell’alimentazione fino alla terapia che abbiamo oggi a disposizione e che possiamo aspettarci per il prossimo futuro
Lo stile di vita
Molte società scientifiche, in particolare la European Society for the Study of Liver Disease (EASL) raccomandano la dieta e l’esercizio fisico come il miglior trattamento della steatosi. Uno studio molto importante ha esaminato prospetticamente 2 popolazioni: una era composta da 77.238 donne e l’altra da 48.026 uomini (1).
Per ogni soggetto si è tenuto conto dell’attività fisica settimanale, del BMI, della circonferenza addominale, della dieta, dell’uso di alcol con una valutazione bi-annuale dal 1986 al 2012. Il rischio di mortalità per cause epatiche era dovuto ad obesità e scarsa attività fisica. In generale, il camminare per più di 3 ore alla settimana era in grado di prevenire la mortalità per causa epatica del 25%.
E’comunque difficile schematizzare e consigliare l’attività fisica per ogni paziente con NAFLD perché bisogna tener conto del tempo libero, della propensione all’attività sportiva, all’accessibilità ad impianti sportivi come le palestre o piscine. Il fenotipo più difficile è il paziente con abitudini sedentarie che passa ore davanti alla TV; questo è il tipico paziente con sindrome metabolica, sovrappeso/obesità, diabete di tipo 2…”
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Fonte: “Gestione della steatosi epatica non alcolica: dallo stile di vita, all’alimentazione, alla terapia di oggi e del futuro”, PHARMASTAR
Tratto da: https://www.pharmastar.it/digital-blog/?newsId=35776