ACE-inibitori e sartani risultano essere sicuri durante questa pandemia di COVID-19
“Un recente studio, pubblicato sul “Journal of Internal Medicine”, non ha identificato un’associazione tra l’uso di ACE-inibitori (ACE-I) o antagonisti del recettore dell’angiotensina II (sartani o ARB) ACE-I/ARB e danno renale acuto (AKI), trombi macrovascolari o mortalità. Ciò supporta le raccomandazioni delle società scientifiche europee e americane di cardiologia secondo cui il trattamento con ACE-I e ARB non deve essere interrotto durante la pandemia di COVID-19
Teoria di maggiore vulnerabilità basata su modelli sperimentali
Il COVID-19, come è noto, è causato dal coronavirus SARS-CoV-2, che utilizza l’enzima 2 (ACE-2) che converte l’angiotensina come recettore per l’ingresso cellulare.
È teorizzato, in base a modelli sperimentali, che gli ACE-I o gli ARB possano aumentare la vulnerabilità al SARS-CoV-2 aumentando l’espressione di ACE-2, che a sua volta promuove il rilascio di citochine proinfiammatorie e lesione endoteliali alla base di insufficienza respiratoria, miocardite, insufficienza renale e trombosi intravascolare, ricordano gli autori, guidati da Simon Tetlow, del Dipartimento di Medicina Acuta presso l’University College Hospital di Bloomsbury, a Londra.
Il razionale clinico dello studio
«L’interruzione di ACE-I/ARB è, peraltro, associata a un deterioramento clinico» sottolineano. «La gestione del sistema renina-angiotensina-aldosterone è essenziale nel trattamento dell’ipertensione, della malattia renale cronica (CKD), dell’insufficienza cardiaca (HF) e dell’infarto miocardico (IM)»…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “ACE-inibitori e sartani sicuri durante la pandemia di COVID-19. Ulteriori prove a supporto delle raccomandazioni europee e USA”, PHARMASTAR