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Parkinson – La proteina alfa-sinucleina risulta essere molto promettente

Prof. Paolo Calabresi, direttore Neurologia Università Cattolica-Policlinico Gemelli: “È questa la nuova frontiera della ricerca, sia sul fronte della diagnosi precoce, che delle terapie, in particolare dell’immunoterapia”

Roma, 10 aprile 2021 – Domenica 11 aprile si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Parkinson, un importante momento di awareness per i pazienti e i loro familiari. I numeri della patologia sono in crescita, ma sul fronte della terapia, come su quello della diagnosi precoce, ci sono ottime notizie. Abbiamo fatto il punto della situazione con uno dei massimi esperti internazionali, il prof. Paolo Calabresi, Direttore della UOC di Neurologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Ordinario di Neurologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

“La malattia di Parkinson, le cui caratteristiche fondamentali (lentezza dei movimenti, rigidità e tremore) sono state descritte oltre duecento anni fa dal medico inglese James Parkinson, tra le patologie neurodegenerative – spiega il prof. Calabresi – è seconda solo a quella di Alzheimer in termini di prevalenza. In Italia questa condizione riguarda circa 500-600.000 persone, secondo stime dedotte dalla vendita dei farmaci. Oggi riusciamo a diagnosticare prima questa malattia e questo è fondamentale perché, pur non avendo al momento farmaci in grado di bloccare la progressione della malattia (Disease-Modifying Drugs), questi potrebbero rendersi disponibili nel prossimo futuro. E anche la terapia sintomatica, gestita da neurologi esperti, può avere un impatto importante sulla qualità di vita dei pazienti”.

La grande promessa dell’alfa-sinucleina. Tra i farmaci disease-modifying, i più promettenti sono quelli che hanno come bersaglio le forme mutate della proteina alfa-sinucleina che, diffondendo nel cervello, alterano le funzioni dei neuroni e li fanno degenerare.

“Gli effetti indotti dall’alfa-sinucleina mutata sul sistema nervoso centrale sono molto precoci – spiega Calabresi – e compaiono ben prima della degenerazione neuronale. Questa proteina anomala va ad alterare il ‘dialogo’ tra i diversi neuroni, interferendo sulle ‘parole’ utilizzate dalle cellule del cervello, i neurotrasmettitori. Il nostro gruppo di ricerca sta cercando di capire in che modo l’alfa-sinucleina possa interferire in questo dialogo tra i neuroni, prima ancora che avvenga la loro distruzione”.

“È questa la nuova frontiera della ricerca, sia sul fronte della diagnosi precoce, che delle terapie, in particolare dell’immunoterapia. Sono attualmente in corso studi clinici su anticorpi monoclonali (immunoterapia passiva) – spiega il prof. Calabresi – in grado di bloccare la diffusione dell’alfa-sinucleina”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Malattia di Parkinson: la grande promessa dell’alfa-sinucleina. Si punta anche ai ‘vaccini’,” insalutenews

Tratto da: https://www.insalutenews.it/in-salute/malattia-di-parkinson-la-grande-promessa-dellalfa-sinucleina-si-punta-anche-ai-vaccini/