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Epilessia – Parlarne al lavoro è tuttora un tabù

Sono 4.000 i cittadini e le cittadine europee intervistati da SWG per conto di Angelini Pharma in occasione del Purple Day, la giornata internazionale di sensibilizzazione sulla epilessia. Ne emerge un quadro solo in apparenza rassicurante: la maggior parte degli intervistati nei cinque Paesi coinvolti nell’indagine ritiene infatti che le persone con epilessia siano persone del tutto normali, soprattutto se assumono regolarmente i propri farmaci. Anche da un punto di vista lavorativo più della metà degli intervistati ritiene che le persone affette da epilessia possano fare qualsiasi mestiere. Tuttavia, alla domanda “se tu avessi l’epilessia, ne parleresti con i tuoi colleghi o avresti paura di perdere il lavoro?” oltre il 40% degli intervistati in tutti i Paesi risponde che avrebbe timore di essere licenziato e oltre il 30% non condividerebbe l’informazione sulla propria malattia con i colleghi e le colleghe

L’ambito lavorativo sembra essere quello meno inclusivo per le persone con epilessia, più a rischio di discriminazione. A questo proposito Giovanni Battista Pesce, Presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), commenta come non si tratti solo di una percezione: “In generale, uno dei problemi è proprio quello degli ostacoli, anche per la carenza di norme inclusive, incontrati dalle persone con epilessia che devono dichiarare di assumere farmaci: questo aspetto – che permette loro di vivere una vita normale – li esclude molto spesso da opportunità lavorative. Inoltre, il fatto stesso di dichiarare la patologia e la possibilità che possano sopravvenire delle crisi sporadiche può essere oggetto di esclusione di fronte a opportunità lavorative, anche nel caso in cui un’eventuale crisi non abbia alcun impatto sulla mansione da svolgere.”

Persone con epilessia: sono come le altre
Alla domanda se chi convive con l’epilessia possa essere considerata una persona “completamente normale” o “completamente normale se la patologia è tenuta sotto controllo con medicinali”, l‘82% degli intervistati in Italia risponde affermativamente. Una risposta analoga a quella di 3 intervistati su 4 nei Paesi oggetto dell’indagine. Il dato sembra confermato anche quando agli intervistati viene chiesto cosa possano fare, secondo loro, le persone con epilessia: l’80% di coloro che ne conoscono personalmente riporta che “possono condurre una vita normale nella maggior parte dei casi”. La percezione sembra però cambiare in base al fatto di conoscere o meno persone affette da epilessia: in Germania, solo il 51% di chi non conosce persone con epilessia pensa che queste possano vivere normalmente. Altro punto importante, di nuovo, è quello lavorativo: in media, solo il 63% degli intervistati ritiene che le persone con epilessia possano svolgere la maggior parte delle professioni (con l’eccezione della Germania, dove il campione si attesta sotto il 50%)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Epilessia, parlarne al lavoro ancora un tabù. Oltre 500mila italiani discriminati”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//neuro/epilessia-parlarne-al-lavoro-ancora-un-tab-oltre-500milla-italiani-discriminati-34992