Tumore alla mammella e terapia mirata, Emilia Romagna – Rete Oncologica protagonista per individuare mutazioni geniche e garantire appropriatezza terapeutica
“I tumori non sono tutti uguali e l’arrivo di una nuova terapia mirata richiede il contestuale ripensamento della strategia diagnostica oltre che di quella terapeutica. Il caso della mutazione PIK3CA nel tumore della mammella e della relativa terapia di trattamento spinge i sistemi sanitari a “ripensare” la propria organizzazione
La consapevolezza che il tumore alla mammella sia una malattia estremamente eterogenea e con aggressività anche molto differente è un’acquisizione che ormai risale a molti decenni. Ma solo negli ultimi anni, grazie alla progressione scientifica nella conoscenza dei meccanismi di sviluppo della patologia e nelle capacità diagnostiche offerte dalla biologia molecolare, si è definitivamente stabilito che parlare genericamente di tumore alla mammella ha poco senso poiché, esemplificando, un tumore metastatico della mammella HER2-positivo ha un approccio terapeutico completamente diverso rispetto a un tumore della mammella triplo negativo.
Insomma, i tumori della mammella non sono tutti uguali e l’arrivo di una nuova terapia mirata richiede il contestuale ripensamento della strategia diagnostica oltre che di quella terapeutica.
Questo significa essere consapevoli della necessità di un approccio sempre più “Target Therapy oriented” sui bisogni del paziente che comporta una mutazione dei paradigmi di governance e organizzazione dell’assistenza, richiedendo un continuo aggiornamento in termini di capacità diagnostica per individuare le mutazioni.