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Tumore della prostata – Allarme degli specialisti per allarme degli esperti per il calo delle diagnosi e delle cure a causa della pandemia

Lo scoppio della pandemia da coronavirus ha messo sotto forte pressione il nostro sistema sanitario nazionale e anche la gestione dei pazienti oncologici è divenuta più complessa. Sebbene molti centri abbiano cercato di garantire continuità di cura ai pazienti, si è registrata nel nostro paese una riduzione importante della presa in carico di pazienti di nuova diagnosi. Oggi una Web Conference organizzata da MA Provider, grazie al contributo non condizionato di Astellas, ha fatto il punto sulle conseguenze di questa significativa riduzione dei trattamenti anti-tumorali e sulla situazione italiana in termini di accesso ad innovativi percorsi diagnostico-terapeutici

È proprio questo l’ambito sul quale bisogna intervenire tempestivamente affinché in futuro non si verifichi una situazione analoga.

“Il covid purtroppo ha rallentato il trattamento di tutte le altre patologie. Pazienti con patologie neoplastiche si sono sentiti trattati come pazienti di serie b: se questo era comprensibile all’inizio, quando molti ospedali sono stati riconvertiti in strutture dedicate al trattamento del covid di fronte a un’ondata improvvisa e imprevista della pandemia, lo è molto meno oggi. – ha dichiarato il Sen. Pierpaolo Sileri, Vice Ministro della Salute – Una forma di recupero è stata attuata, pur nelle difficoltà, da parte delle regioni, ma in questi mesi è cresciuto il numero di pazienti che non fanno screening, di interventi chirurgici che sono stati rinviati, di indagini diagnostiche accumulate. Sul tumore della prostata le regioni si sono mosse per garantire la ripresa dei percorsi oncologici. Dallo scorso mese di maggio sono stati garantiti i servizi, modificando l’approccio con sperimentazioni prevalentemente sul campo che hanno fatto uso della telemedicina e di nuove modalità di visita a distanza. Una sperimentazione che ha avuto degli ostacoli, che è migliorata progressivamente, ma che presenta ancora delle lacune. È necessario stimolare e finanziare questi percorsi.

” Per garantire la salute dell’uomo e la cura più appropriata del tumore della prostata è necessario disegnare percorsi diagnostico-terapeutici innovativi basati sulla multidisciplinarità e sulla presa in carico integrata del paziente; la gestione del carcinoma prostatico, infatti, richiede un pool medico (urologo, oncologo radioterapista, oncologo medico, per citarne alcuni) con competenze specifiche che possa garantire la continuità assistenziale del paziente nel corso del piano terapeutico. Dei percorsi diagnostico-terapeutici così strutturati possono portare ad una concreta azione di contrasto ad una patologia così impattante, consentendo contestualmente un’ottimizzazione delle risorse del SSN, anche in termini di “saving”, rispetto a costi diretti ed indiretti del carcinoma della prostata…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore della prostata, allarme degli esperti “per la pandemia calano le diagnosi e cure”,” PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//altre-news/tumore-della-prostata-allarme-degli-esperti-per-la-pandemia-calano-le-diagnosi-e-cure-34618