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Tumori rari – Colangiocarcinoma, pemigatinib risulta efficace in assenza di altri trattamenti di seconda linea

“di C.d.F.
Il colangiocarcinoma è una malattia rara, per cui sono disponibili poche opzioni terapeutiche: dopo chemioterapia di prima linea la maggior parte dei pazienti non risponde più al trattamento e i farmaci di seconda linea sono poco efficaci. Per queste ragioni il parere positivo del CHMP per l’uso di pemigatinib in una sottopopolazione di pazienti affetti da questo tumore offre un’importante opportunità di trattamento, come spiega in un’intervista a Quotidiano Sanità il presidente dell’Aiom

08 FEB – Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Ema ha espresso il parere positivo per l’immissione in commercio del farmaco pemigatinib, prodotto dalla casa farmaceutica americana Incyte, per il trattamento di pazienti adulti con colangiocarcinoma. Il pemigatinib rappresenta un’importante opzione terapeutica per i pazienti che non hanno a disposizione trattamenti di seconda linea veramente efficaci, come ci spiega in un’intervista il Professor Giordano Beretta, Presidente AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica) e Responsabile dell’Unità Operativa dell’Oncologia Medica all’Humanitas Gavazzeni Bergamo.

Professore, quali sono i numeri del colangiocarcinoma in Italia?
Parliamo di numeri relativamente piccoli: i colangiocarcinomi attesi in Italia nel 2020 erano circa 5.400, questo dato include sia i carcinoma intra-epatici che gli extra-epatici. Gli intra-epatici (che costituiscono il 50% dei casi di colangiocarcinoma) si presentano più spesso in fase avanzata e sono di più difficile gestione. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi per questa patologia è bassa, tra il 5 e il 15%.

Quali sono le opzioni terapeutiche a disposizione dei pazienti?
Come dicevo, il tumore viene spesso diagnosticato in fase avanzata e in questi casi non c’è spazio per un intervento chirurgico risolutivo. Nei casi rari in cui viene diagnosticata precocemente si può procedere alla chirurgia o a trattamenti loco-regionali, ma la maggior parte delle volte viene trattato con la chemioterapia (questo tumore è scarsamente sensibile alla radioterapia che quindi non viene usata). Neanche con la chemioterapia, però, si raggiungono dei risultati particolarmente soddisfacenti: la percentuale di risposta al trattamento difficilmente supera il 30%, forse migliora leggermente quando vengono usati due farmaci contemporaneamente…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Pemigatinib: una terapia mirata per il colangiocarcinoma in assenza di altri trattamenti di seconda linea. Intervista al Prof. Beretta”, Quotidiano sanità

Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=92284