Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Epatite B – In corso di infezione da HBV e di terapia, quali sono i i nuovi marcatori di controllo o riattivazione virale

I nuovi biomarcatori di controllo o riattivazione virale in corso di infezione da HBV e di terapia sono stati al centro della relazione del Prof. Massimo Levrero, dell’Università La Sapienza di Roma in occasione del congresso SIMIT 2020

Come ha spiegato l’esperto, in molti pazienti guariti clinicamente dall’epatite B acuta è possibile ritrovare il virus nel fegato, sia sotto forma di sequenza integrata, sia come intermedio replicativo (cccDNA).

Questa situazione, insieme al fatto che il virus si può riattivare anche dopo la guarigione, è indice di un controllo immunitario dell’infezione. Si potrebbero quindi razionalmente utilizzare degli approcci in grado di tenere sotto controllo quest’ultima.

I determinanti della persistenza del virus in questa situazione di controllo, ma soprattutto nell’evoluzione dell’epatite cronica con replicazione attiva del virus, sono essenzialmente legati alla carica antigenica elevata a cui si associa l’epatite B, la quale induce una down-regolazione dell’immunità innata, che a sua volta si associa a una risposta infettiva dell’immunità adattativa e quindi alla persistenza del reservoir a livello epatico del cccDna (DNA circolare chiuso covalentemente).

“Se pensiamo all’epatite cronica, sappiamo che esistono diverse fasi di malattia e marcatori virali come target per il trattamento. Con i trattamenti attuali con analoghi nucleosidici non abbiamo nessuna attività diretta sul serbatoio principale del virus, il cccDNA, anche se a lungo termine la soppressione continuativa della replicazione virale porta a una riduzione di questo serbatoio. Questo significa che se non si è raggiunto un controllo immunitario dell’infezione, la replicazione ripartirà”, ha spiegato Levrero.

La causa principale della persistenza del virus e quindi della difficoltà ad arrivare alla cura, è il cccDNA. Questa molecola si comporta come un “mini cromosoma” in quanto si “copre” di proteine cellulari virali per formare una vera e propria piccola cromatina, che viene regolata dagli stessi meccanismi epigenetici che controllano la funzione del genoma umano. Il cccDNA è la base (template) per la produzione di tutti gli RNA del virus, in particolare di un RNA chiamato pgRNA. Le sequenze integrate non sono mai responsabili della replicazione virale, quindi il materiale genetico integrato non produce mai un virione completo e non è mai responsabile delle riattivazioni.

I tre livelli di cura dell’epatite B
Come ha spiegato Levrero, esistono vari livelli di cura dell’epatite B. Esiste una cura funzionale caratterizzata dalla perdita di HbsAg con o senza sieroconversione, livelli di HBV DNA non osservabili nel siero, ma persistenza di livelli ridotti di cccDNA a livello epatico. In questo caso la riattivazione virale è possibile…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “HBV, i nuovi marcatori di controllo o riattivazione virale in corso di infezione e di terapia #SIMIT2020”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//altre-news/hbv-i-nuovi-marcatori-di-controllo-o-riattivazione-virale-in-corso-di-infezione-e-di-terapia-simit2020-34409