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Carcinoma prostatico non metastatico resistente alla castrazione (CRPC) – In fase 3 apalutamide migliora qualità della vita a lungo termine

L’aggiunta di apalutamide alla terapia di blocco androgenico (ADT) in pazienti affetti da carcinoma prostatico non metastatico resistente alla castrazione (CRPC) mantiene nel tempo la qualità della vita legata alla salute (HRQoL). E’ quanto risulta dall’analisi finale dello studio di fase 3 SPARTAN, presentata al congresso virtuale della European Society of Medical Oncology (ESMO)

I risultati arrivano a completamento di quanto già presentato in occasione dell’ultima edizione virtuale del congresso ASCO e mostrano, dopo oltre quattro anni di follow-up, un miglioramento della sopravvivenza globale (OS) mediana a favore del trattamento con apalutamide, rispetto a placebo: 73,9 mesi vs 59,9 mesi (HR:0,78).

Lo studio SPARTAN
Nello studio sono stati arruolati 1.207 pazienti con CRPC non metastatico in corso di terapia ADT. I pazienti sono stati assegnati secondo un rapporto di 2:1 a un trattamento con apalutamide alla dose di 240 mg al giorno (n=806) , oppure a trattamento con placebo (n=401).

L’analisi primaria dello studio ha mostrato che apalutamide migliora significativamente la sopravvivenza libera da metastasi, ritarda il tempo alla progressione, prolunga la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e ritarda anche il tempo alla progressione sintomatica.

L’analisi della HRQoL è stata effettuata attraverso la compilazione da parte dei pazienti dei questionari FACT-P (Functional Assessment of Cancer Therapy-Prostate) e EQ-5D-3L, somministrati all’inizio dello studio, e il primo giorno del ciclo 1.

Le successive valutazioni sono state effettuate in occasione di ogni ciclo fino al sesto, ogni due cicli dal 7mo al 13mo ciclo e infine ogni quattro cicli durante il restante periodo di trattamento. Un’ultima valutazione si  è svolta in occasione della fine del trattamento. Durante il periodo successivo alla progressione i questionari sono stati somministrati ogni 4 mesi, per la durata di un anno.

Risultati dello studio
Apalutamide ha ritardato il tempo all’inizio della chemioterapia rispetto a placebo. La durata mediana del tempio di inizio del trattamento, a 52 mesi di follow-up, è stata di 32,9 mesi per apalutamide, e di 11,5 mesi per placebo…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore della prostata non metastatico, apalutamide migliora la qualità della vita a lungo termine #ESMO20”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//oncoemato/tumore-della-prostata-non-metastatico-apalutamide-migliora-la-qualit-della-vita-a-lungo-termine-esmo20-33508