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Tumore del polmone non a piccole cellule in stadio iniziale (IB-IIIA) resecato e con mutazioni del gene EGFR – Osimertinib adiuvante riduce più dell’80% rischio di metastasi cerebrali

Nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio iniziale (IB-IIIA) resecato e con mutazioni del gene EGFR, il trattamento adiuvante con l’inibitore delle tirosin chinasi (TKI) osimertinib migliora in modo clinicamente significativo la sopravvivenza libera da malattia (DFS) del sistema nervoso centrale (SNC) e riduce di oltre l’80% il rischio di decesso o recidiva a livello cerebrale. Lo evidenziano i risultati di un’analisi esplorativa dello studio di fase 3 ADAURA, presentati di recente al congresso virtuale dell’ESMO

I nuovi dati dello studio presentati al meeting europeo consolidano la comprovata attività clinica di osimertinib nel trattamento delle metastasi del sistema nervoso centrale; una prerogativa, questa, di grande rilevanza, tanto da meritare la comunicazione in un Presidential Symposium e pubblicazione simultanea sul New England Journal of Medicine.

«Questo studio è decisamente importante e innovativo, ed è il primo ad aver le carte in regola dal punto di vista metodologico per poter affermare se questi pazienti traggono un beneficio dall’assumere un farmaco biologico dopo l’intervento chirurgico, avendo fatto o meno un trattamento chemioterapico tradizionale» ha dichiarato ai nostri microfoni il coordinatore dello studio per l’Italia, Filippo De Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) IRCCS di Milano.

«Abbiamo anticipato l’utilizzo del farmaco dal setting metastatico, per il quale è già lo standard, a un setting più precoce e abbiamo ottenuto risultati che, per quanto ancora preliminari, hanno un impatto formidabile e possiamo definire straordinari» ha aggiunto il Professore.

«È ora di cambiare l’idea che il trattamento per il carcinoma polmonare EGFR-mutato in stadio iniziale termini dopo l’intervento chirurgico, poiché i tassi di recidiva sono ancora molto alti, anche dopo la chemioterapia adiuvante. Questi nuovi dati, che mostrano bassi tassi di recidiva, in particolare nel cervello, e un notevole beneficio di sopravvivenza libera da malattia, dimostrano chiaramente che osimertinib è in grado di prolungare il tempo durante il quale i pazienti non hanno il cancro» ha dichiarato l’autore che presentato i dati al congresso, Masahiro Tsuboi, direttore del Dipartimento di Chirurgia Toracica e Oncologia, National Cancer Center Hospital East di Kashiwa, in Giappone,

Migliorare gli outcome nel tumore del polmone non a piccole cellule non resecabile
Il 30% circa dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule al momento della diagnosi presenta una malattia resecabile (il tumore, cioè, può essere asportato chirurgicamente), e il primo trattamento per questi pazienti è la chirurgia con intento potenzialmente curativo.

Inoltre, per i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio II-IIIA e in pazienti selezionati in stadio IB è raccomandata una chemioterapia adiuvante a base di cisplatino per ridurre il rischio di recidiva…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore del polmone EGFR+, osimertinib adiuvante riduce più dell’80% il rischio di metastasi cerebrali. #ESMO20”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//oncoemato/tumore-del-polmone-egfr-osimertinib-adiuvante-riduce-pi-dell80-il-rischio-di-metastasi-cerebrali-esmo20-33473