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Pazienti trattati con statine – Evolocumab limita la progressione dello spessore intima-media carotideo

Evolocumab –  anticorpo monoclonale completamente umano mirato alla proproteina convertasi subtilisina/kexina di tipo 9 (PCSK9) – non solo esercita una potente riduzione del colesterolo-LDL sierico, ma attenua anche la progressione dello spessore intima-media carotideo (IMT) nei pazienti in terapia con statine, senza causare effetti avversi gravi. È la conclusione principale di uno studio condotto da un team di ricercatori giapponesi, pubblicato sul “Journal of Clinical Medicine”

Il colesterolo HDL sierico, i trigliceridi e l’IMT carotideo sono stati associati al cambiamento dell’IMT carotideo stesso durante la somministrazione di evolocumab, specificano gli autori, guidati da Keiji Hirai, del Saitama Medical Center della Jichi Medical University. Questi risultati, aggiungono, suggeriscono che evolocumab protegge dall’aterosclerosi carotidea in questi pazienti.

Effetti sul marker surrogato di malattia aterosclerotica, quesiti aperti
«L’IMT è un marker surrogato della malattia aterosclerotica. La misurazione dell’IMT carotideo mediante ecografia è facile, non invasiva e ripetibile. Inoltre, diversi studi hanno riportato che un aumento dell’IMT carotideo è associato a un rischio più elevato di sequele aterosclerotiche, tra cui malattia coronarica e ictus» ricordano gli autori.

Evolocumab, agente anti-PCSK9, riduce la concentrazione di colesterolo delle lipoproteine a bassa densità (LDL) circolanti del 60-70% nei pazienti ad alto rischio di eventi cardiovascolari e che sono in terapia con statine.

«Un recente studio controllato randomizzato ha mostrato che evolocumab ha ridotto la progressione dell’aterosclerosi coronarica nei pazienti trattati con statine» scrivono Hirai e colleghi. «Tuttavia, rimane incerto se evolocumab possa ridurre la progressione dell’aterosclerosi carotidea nei pazienti che assumono statine».

«Inoltre» aggiungono «i fattori associati alla regressione dell’aterosclerosi carotidea durante il trattamento con evolocumab non sono stati ancora determinati». Pertanto, spiegano, nel presente studio, abbiamo determinato gli effetti di evolocumab sull’IMT carotideo e i fattori associati al cambiamento dell’IMT carotideo, nei pazienti che assumono una statina.

Il disegno dello studio
In 229 pazienti trattati con statine è stata analizzata retrospettivamente la variazione dell’IMT carotideo medio e massimo prima e dopo l’inizio del trattamento con evolocumab, spiegano i ricercatori. Sono stati valutati anche i cambiamenti in parametri clinici, comprese le concentrazioni sieriche di lipidi…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Evolocumab, in pazienti trattati con statine, limita la progressione dello spessore intima-media carotideo”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//cardio/evolocumab-in-pazienti-trattati-con-statine-limita-la-progressione-dello-spessore-intima-media-carotideo-33391