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Epatite B – In fase 2a, oligonucleotide anti-senso riduce in modo marcato antigene virale di superficie e DNA virale

Uno studio di fase 2a, presentato nel corso del congresso annuale EASL, tenutosi in maniera virtuale e, per l’occasione, “ribattezzato” come ILC 2020 (The Digital International Liver Congress), ha dimostrato come l’oligonucleotide antisenso sperimentale GSK3228836, in corso di sviluppo clinico, sia stato in grado di indurre “riduzioni marcate” dell’antigene di superficie del virus dell’epatite B (HBsAg) e del DNA virale rispetto al placebo dopo 4 settimane di trattamento in pazienti con epatite B cronica. Le riduzioni sopra indicate sono state documentate tanto in pazienti con terapia stabilizzata con analoghi nucleosidici o nucleotidici quanto in pazienti naive agli analoghi, a suggerire l’ampia potenzialità d’impiego del farmaco in questione

Razionale della terapia contro l’epatite B e meccanismo d’azione di GSK3228836
L’epatite B cronica (CHB) è un’infezione di lungo corso che si manifesta quando il sistema immunitario dell’ospite non è in grado di sconfiggere il virus che persiste sia a un circolo che nelle cellule epatiche.

Si stima che ci siano nel mondo 257 milioni di individui affetti da CHB.

Nonostante il trattamento, l’epatite B cronica può progredire, dando luogo a insufficienza epatica e carcinoma del fegato, causa ogni anno di un numero di decessi prossimo a 900.000/anno.

Quasi 22 milioni di persone ricevono diagnosi di epatite B e di queste, solo 1,7 milioni (pari all’8%) sono sottoposte a terapia.

Le opzioni di trattamento attuale per CHB prevedono il ricorso agli analoghi nucleosidici o nucleotidici (small molecule) e ad interferone pegilato. Tuttavia, la principale limitazione di questi agenti antivirali risiede nel fatto che sono in grado di sopprimere ma non di eliminare il virus dagli epatociti. Solo un numero limitato di pazienti trattati raggiunge la perdita dell’antigene HbsAg, considerato il tratto distintivo del raggiungimento dell’obiettivo del migliore controllo dell’infezione da HBV (functional care). Una volta interrotto il trattamento, invece, si ripristina l’attività di replicazione virale, che necessita di terapia a lungo termine per prevenire le recidive virali.

Di qui la necessità di studiare nuovi approcci terapeutici in grado di rendere possibile non solo la soppressione della replicazione virale, ma anche la risoluzione dell’infezione cronica da HBV.

GSK3228836 (noto anche come GSK836 e prima indicato con la sigla ISIS505358) rientra nel novero delle molecole in via di sviluppo aventi come target la produzione di proteine virali, nel senso che inibisce la capacità del virus di sintetizzare le componenti di cui ha bisogno per replicarsi…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Epatite B, oligonucleotide anti-senso riduce in modo marcato antigene virale di superficie e DNA virale in fase 2 #EASL2020”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//gastro/epatite-b-oligonucleotide-anti-senso-riduce-in-modo-marcato-antigene-virale-di-superficie-e-dna-virale-in-fase-2-easl2020-33159