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Tumori rari – Mieloma multiplo, nei pazienti non idonei per il trapianto il mantenimento con ixazomib ritarda la progressione

Una terapia di mantenimento post-induzione con l’inibitore del proteasoma di seconda generazione ixazomib ha prolungato la sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto al placebo in pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi, non candidabili al trapianto di cellule staminali, secondo i risultati dello studio di fase 3 TOURMALINE-MM4 presentati al congresso (quest’anno virtuale) della European Hematology Association (EHA)

Il trattamento con ixazomib si è associato una riduzione del 34% del rischio di progressione o decesso, con una buona tollerabilità.

Necessarie nuove opzioni per il mantenimento
La terapia di mantenimento dopo il trattamento iniziale può ritardare la progressione della malattia nei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi, non sottoposti a trapianto ma, ad oggi, non ci sono agenti specifici approvati in questo ambito.

Inoltre, i farmaci attualmente in uso per il mantenimento possono essere assunti per un tempo limitato per via della tossicità e/o della via di somministrazione, per cui servono ulteriori opzioni
Ixazomib è il primo inibitore del proteasoma orale studiato come terapia di mantenimento per i pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi, non candidabili al trapianto autologo.

«Sono stati analizzati numerosi agenti, ma il mantenimento basato sugli inibitori del proteosoma non è mai stato studiato in un trial controllato con placebo» ha osservato l’autore principale dello studio Meletios A. Dimopoulos, della National and Kapodistrian University di Atene.

I punti chiave dello studio TOURMALINE-MM4
Patologia Mieloma multiplo (MM)
Tipo di studio Studio multicentrico internazionale, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo
Popolazione analizzata Pazienti di nuova diagnosi non eleggibili o che non volevano sottoporsi al trapianto, sottoposti alla terapia di induzione standard per 6-12 mesi e che avevano ottenuto almeno una risposta parziale
N. di pazienti analizzati 706
Trattamento valutato Ixazomib vs placebo, come terapia di mantenimento
Risultati principali PFS: 17,4 mesi vs 9,4 mesi (HR 0,66)
PFS a 24 mesi: 39,2% vs 24,1%
Messaggio chiave Ixazomib può fornire una valida opzione come terapia di mantenimento in combinazione con altri agenti quali immunomodulatori e anticorpi monoclonali

Lo studio TOURMALINE-MM4
Lo studio TOURMALINE-MM ((NCT02312258) è un trial multicentrico internazionale, randomizzato, in doppio cieco, e controllato con placebo che ha arruolato un totale di 706 pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi non candidabili al trapianto o che non volevano sottoporvisi. I partecipanti allo studio avevano ricevuto la terapia di induzione standard per 6-12 mesi e avevano ottenuto almeno una risposta parziale…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Mieloma multiplo, mantenimento con ixazomib ritarda la progressione nei pazienti non idonei per il trapianto. #EHA 2020”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//oncoemato/mieloma-multiplo-mantenimento-con-ixazomib-ritarda-la-progressione-nei-pazienti-non-idonei-per-il-trapianto-eha-2020-32966