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Osteoporosi – Studio sulla terapia adatta basato sull’algoritmo del rischio di frattura ad hoc (DeFRAcalc79)

Il grado di appropriatezza prescrittiva dei farmaci contro l’osteoporosi post-menopausale, che tiene conto sia del rischio fratturativo che della rispondenza ai dettami della nota prescrittiva AIFA79 è elevato negli specialisti italiani che si occupano di OP. Lo dimostrano i risultati di uno studio italiano, presentato come poster nell’ambito del congresso annuale EULAR, che si è avvalso di un algoritmo del rischio di frattura ad hoc (DeFRAcalc79), che integra alcuni fattori di rischio contemplati nella nota 79 AIFA che regola nel nostro Paese le modalità di rimborso dei farmaci prescritti per l’OP. Dallo studio emerge come l’impiego di farmaci anabolici per l’OP (ad es: teriparatide) sia prescritto nelle pazienti a maggior rischio di frattura mentre il BSF orale (ad es: alendronato) sia prescritto nelle pazienti con minor rischio fratturativo, coerentemente con quanto indicato nella nota in questione

I limiti degli algoritmi tradizionali del rischio di frattura
Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito ad una rivoluzione nell’approccio al trattamento dell’osteoporosi, con l’aggiunta alla valutazione della densità minerale ossea alla stima del rischio di frattura a 10 anni.

Il primo algoritmo sviluppato per la stima del rischio di frattura è stato il FRAX, che  annovera tra i fattori di rischio di frattura l’età, il BMI, il fumo, il ricorso agli steroidi, l’abuso di alcol, la storia personale di fratture di fragilità e l’anamnesi familiare di primo grado per frattura di collo femorale.

Da alcuni anni, invece, è disponibile online un superamento di questo algoritmo, il DeFRA, derivato dal FRAX, e una variante, il DeFRA79, adattato in base ai dettami della nota AIFA 79. L’algoritmo in questione è alla base di un pratico strumento di calcolo del rischio di frattura sul web (DeFRAcalc79), reperibile all’indirizzo: https://defra.osteoporosi.it, che è in grado di aggiustare aritmeticamente il rischio sulla base dell’integrazione di alcuni fattori di rischio contemplati nella nota AIFA79 (dati demografici e antropometrici, T-score della densità minerale ossea a livello femorale e/o della colonna lombare, storia familiare di fratture femorali o vertebrali, numero e localizzazione anatomica di fratture osteoporotiche pregresse – vertebrali, femorali e non vertebrali e non femorali – trattamento con glucocorticoidi – tempo superiore a 3 o a 12 mesi, dosaggio uguale o superiore a 5 mg di prednisone o equivalenti – terapia ormonale adiuvante per il carcinoma della mammella o della prostata, e comorbilità in grado di aumentare il rischio di frattura – AR, connettiviti sistemiche, bpco, malattie infiammatorie intestinali, Parkinson, sclerosi multipla, HIV, diabete o handicap fisico severo.

“Il vantaggio del DefRAcalc79 – spiega ai nostri microfoni il dott. Giovanni Adami (Unità di Reumatologia, Università degli studi di Verona), primo autore dello studio presentato al Congresso,  è quello di fornire immediatamente allo specialista l’eleggibilità ai criteri di rimborsabilità dei farmaci per l’OP in Italia in base alla nota 79 AIFA. In questo modo, pertanto, lo specialista può farsi innanzitutto un’idea della prognosi della sua paziente con OP (rischio di frattura, appropriatezza del farmaco da prescrivere in base a tale rischio), conoscendo anche la rimborsabilità o meno del farmaco considerato in base ai criteri della nota 79”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Terapia dell’osteoporosi, la fotografia italiana in uno studio basato sull’algoritmo del rischio di frattura DeFRAcalc79 #EULAR2020”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//orto-reuma/terapia-dellosteoporosi-la-fotografia-italiana-in-uno-studio-basato-sullalgoritmo-del-rischio-di-frattura-defracalc79-eular2020-32951