Depressione – Maggiore rischio cardiovascolare e mortalità precoce
“Un nuovo studio pubblicato su “JAMA Psychiatry” fornisce ulteriori prove del legame tra sintomi depressivi e un aumento del rischio di malattie cardiache e morte precoce. Lo studio globale, ha monitorato 145.862 partecipanti di mezza età provenienti da 21 Paesi e ha trovato un aumento del 20% per cento degli eventi cardiovascolari e di morte nelle persone con quattro o più sintomi depressivi
«La depressione è associata all’incidenza e alla morte prematura per malattie cardiovascolari (CVD) e cancro nei paesi ad alto reddito, ma non è noto se ciò sia vero nei paesi a basso e medio reddito e nelle aree urbane, dove la maggior parte delle persone con la depressione ora risiedono» premettono gli autori, co-guidati da Scott Lear, professore di Scienze della salute presso la Simon Fraser University di Vancouver (Canada)
Obiettivo di questo studio: «identificare eventuali associazioni tra sintomi depressivi e CVD incidente e mortalità per qualsiasi causa nei paesi a diversi livelli di sviluppo economico e nelle aree urbane e rurali» scrivono.
Lo studio di coorte multicentrico e basato sulla popolazione è stato condotto tra gennaio 2005 e giugno 2019 (follow-up mediano: 9,3 anni) e includeva 370 comunità urbane e 314 rurali provenienti da 21 paesi economicamente diversi in 5 continenti. Sono stati arruolati partecipanti ammissibili dai 35 ai 70 anni. L’analisi è iniziata a febbraio 2018 e si è conclusa a settembre 2019, riportano Lear e coa-autori.
Disturbi dell’umore da considerare come i fattori di rischio tradizionale
I rischi erano due volte più alti nelle aree urbane – dove la maggior parte della popolazione globale vivrà entro il 2050 – e più del doppio negli uomini.
Depressione e problemi di salute mentale sono altamente prevalenti in Canada. Un canadese su cinque sperimenterà un problema di salute mentale durante la sua vita e l’8% sperimenterà un grande evento depressivo…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “Depressione associata a maggiore rischio cardiovascolare e mortalità precoce. Nuove conferme”, PHARMASTAR