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Tumore del polmone a piccole cellule con malattia estesa – trattamento di durvalumab in prima linea migliora sopravvivenza globale

Nei pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule (o microcitoma) in stadio esteso, naïve al trattamento, l’aggiunta dell’immunoterapia con l’anti-PD-L1 durvalumab alla chemioterapia standard (etoposide più cisplatino oppure carboplatino, a scelta del clinico) continua a dimostrare un miglioramento della sopravvivenza globale (OS) rispetto alla sola chemioterapia. La conferma del beneficio arriva dai risultati aggiornati dello studio di fase 3 CASPIAN, presentati al congresso virtuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO)

Nel braccio trattato con durvalumab più la chemioterapia standard i ricercatori hanno calcolato una riduzione del rischio di decesso del 25% rispetto alla sola chemio.

«Questi dati sono di grandissima importanza perché rappresentano una conferma del fatto che oggi il trattamento di riferimento del microcitoma in fase avanzata non è più, come è stato per 40 anni, la chemioterapia, bensì l’associazione di chemioterapia e immunoterapia» ha dichiarato ai nostri microfoni Federico Cappuzzo, Direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’Ausl di Romagna.

«Pertanto, lo studio CASPIAN fissa un nuovo standard di trattamento per il microcitoma avanzato in stadio esteso, non trattato in precedenza» ha aggiunto l’oncologo.

I punti chiave dello studio CASPIAN
Focus Durvalumab in pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso
Popolazione 803 pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso naïve al trattamento
Risultati chiave Riduzione del 25% del rischio di decesso con durvalumab più chemioterapia rispetto alla sola chemioterapia;
OS a 24 mesi 22,2% contro 14,4%
Significato La combinazione di durvalumab con la chemioterapia di prima linea conferma di offrire un beneficio di sopravvivenza rispetto alla sola chemioterapia e dovrebbe diventare il nuovo standard di cura per i pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso

«Questi risultati consolidano l’uso dell’inibitore di PD-L1 in combinazione con etoposide più cisplatino o carboplatino come nuovo standard di cura in prima linea per questa popolazione di pazienti» ha detto il primo autore dello studio, Luis Paz-Ares, dell’Hospital Universitario Doce de Octubre di Madrid, presentando i dati.

«Si tratta di un trattamento di prima linea efficace nel setting del tumore in stadio esteso, nel quale i pazienti vivi a 5 anni sono pochi e migliorare i risultati costituisce, da sempre, una sfida» ha aggiunto lo specialista.

«In un setting come il carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso, dove è molto difficile migliorare gli outcome di sopravvivenza, lo studio CASPIAN conferma il ruolo dell’immunoterapia nel trattamento di prima linea. I risultati dello studio hanno permesso, inoltre, di valutare la possibilità di combinare l’immunoterapia con diversi schemi di chemioterapia, confermando il beneficio significativo in sopravvivenza globale anche con un follow-up più prolungato» ha commentato in una nota Marina Garassino, coautrice dello studio e Responsabile della Struttura Semplice di Oncologia Medica Toraco Polmonare presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale di Tumori di Milano.

Durvalumab già approvato dall’Fda, ora all’esame dell’Ema
Lo studio CASPIAN aveva già raggiunto l’endpoint primario, rappresentato dall’OS, mostrando in un’analisi ad interim, dopo un follow-up mediano di 14,2 mesi, come l’aggiunta di durvalumab alla chemioterapia abbia migliorato l’OS mediana rispetto alla sola chemio (13,0 mesi contro 10,3 mesi), riducendo il rischio di decesso del 27% (HR 0,73; IC al 95% 0,59-0,91; P = 0,0047)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore del polmone a piccole cellule con malattia estesa, durvalumab in prima linea migliora la sopravvivenza globale. #ASCO2020”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/oncoemato/tumore-del-polmone-a-piccole-cellule-con-malattia-estesa-durvalumab-in-prima-linea-migliora-la-sopravvivenza-globale-asco2020-32538