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Demenza Fronto Temporale – Per una diagnosi precoce, studio lega i sintomi cognitivi e psichiatrici con le alterazioni delle strutture cerebrali

La ricerca, su 150 pazienti, è frutto di una collaborazione italo-olandese che si è sviluppata al Policlinico di Milano. I risultati potrebbero migliorare la diagnosi dei pazienti con Demenza Fronto Temporale

Milano, 12 maggio 2020 – La Demenza Fronto Temporale (FTD), in passato nota come malattia di Pick, è la forma più comune di demenza a esordio precoce: colpisce infatti persone più giovani rispetto all’Alzheimer, tipicamente tra i 55 e i 65 anni. Ora, secondo uno studio italo-olandese, si è scoperto che i sintomi che si manifestano quando la FTD è ancora agli inizi non sono solo neurologici ma anche psichiatrici: un aspetto che potrebbe migliorare la diagnosi per i pazienti che ne sono colpiti.

Lo studio, che ha esaminato 150 cervelli di pazienti con diagnosi di FTD, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Neurology e ha messo in relazione i sintomi neuropsichiatrici con i reperti anatomo-patologici. L’analisi è stata condotta da Marta Scarioni, ricercatrice all’Università di Amsterdam che si è specializzata al Policlinico di Milano, in collaborazione con Elio Scarpini e Daniela Galimberti (rispettivamente direttore e ricercatrice della Neurologia – Malattie Neurodegenerative del Policlinico di Milano, Centro Dino Ferrari, Università degli Studi di Milano).

La Demenza Fronto Temporale è una patologia spesso ereditaria e può essere dovuta a diverse mutazioni genetiche scoperte recentemente. “Diagnosticarla non è semplice – spiegano gli esperti – in quanto non esistono marcatori biologici affidabili, mentre l’analisi attraverso la risonanza magnetica o con la PET non garantiscono al momento una diagnosi affidabile”.

La FTD, aggiungono, “è un esempio di malattia ‘neuropsichiatrica’. È infatti caratterizzata all’esordio da disturbi psico-comportamentali come disinibizione o apatia, comportamenti non adeguati al contesto sociale, aggressività verbale, mancanza di empatia, tendenza alla ripetitività, e della fluenza del linguaggio. La causa è la degenerazione progressiva dei neuroni in una regione particolare (frontale e temporale) della corteccia cerebrale”.

Dallo studio appena pubblicato è emerso che “i sintomi all’esordio della malattia sono spesso non solo neurocognitivi ma anche psichiatrici…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Demenza precoce, uno studio lega i sintomi cognitivi e psichiatrici con le alterazioni delle strutture cerebrali”, insalutenews

Tratto da: https://www.insalutenews.it/in-salute/demenza-precoce-uno-studio-lega-i-sintomi-cognitivi-e-psichiatrici-con-le-alterazioni-delle-strutture-cerebrali/