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Coronavirus e Medici di famiglia – Fimmg: “Si faccia chiarezza, serve una linea omogenea a livello nazionale

Il sindacato dei medici di famiglia evidenzia come “oggi ci troviamo con un disposto normativo che ha chiarito chi debba fare cosa rispetto a queste certificazioni, ma dobbiamo prendere atto che non vi è stata al momento una proroga al limite fissato per il 30 aprile. Ricordiamo che un DPCM non può variare una legge, ci troviamo quindi in un limbo in cui questa prerogativa dei medici di medicina generale non è attivabile e nessun medico può certificare questa condizione, né tantomeno l’Inps può riconoscere questa prestazione a tutela del paziente fragile”

“La tutela delle fragilità è un tema che FIMMG ha sposato sin dall’inizio della pandemia, collaborando fattivamente con il Governo perché fossero chiariti gli attori, i limiti certificativi e le conseguenti responsabilità per le misure a garanzia dei lavoratori più esposti al rischio di contagio, così che si superassero le incongrue interpretazioni della prima stesura del provvedimento che chiaramente escludeva i medici di famiglia dalla procedura realizzabile da autorità sanitarie e previa certificazione di organi medico legali”. Queste le parole di Silvestro Scotti, segretario nazionale generale FIMMG in merito alla questione sollevata da diverse associazioni per la tutela delle categorie più esposte ai rischi del contagio.

“La FIMMG, comprendendo le sollecitazioni di Associazioni di pazienti fragili, e in particolare di CittadinanzAttiva, si è fatta parte attiva affinché nei disposti normativi fosse chiarito il ruolo della medicina di famiglia, seppur nei limiti di quanto previsto dalla norma – aggiunge Scotti -. Oggi ci troviamo con un disposto normativo che ha chiarito chi debba fare cosa rispetto a queste certificazioni, ma dobbiamo prendere atto che non vi è stata al momento una proroga al limite fissato per il 30 aprile. Ricordiamo che un DPCM non può variare una legge, ci troviamo quindi in un limbo in cui questa prerogativa dei medici di medicina generale non è attivabile e nessun medico può certificare questa condizione, né tantomeno l’Inps può riconoscere questa prestazione a tutela del paziente fragile. Queste sono le ragioni che ci portano a sposare le preoccupazioni delle associazioni che oggi chiedono un’immediata proroga di queste tutele da considerare secondo i principi di legge con un’attivazione già nel prossimo decreto legge che sarà approvato”.

“Occorre però chiarire – ribadisce Scotti – che, sino a quando il Governo non farà chiarezza su questi aspetti, la medicina generale non potrà andare oltre quanto previsto dall’ultimo decreto legge in termini di temporalità e applicabilità della norma”.

Nonostante questo, FIMMG ha già incontrato Raffaele Migliorini, dirigente medico legale presso il coordinamento generale Inps, per fare in modo che nel caso di un cambiamento dello status quo, questa volta ab initio siano già ben chiari i ruoli, le possibilità e i limiti dell’intervento dei medici di medicina generale.

“Tutti i medici della medicina generale – conclude il segretario generale FIMMG – sono pronti come sempre a fare la propria parte come soggetti a pieno titolo parte del Servizio Sanitario Nazionale…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tutela delle fragilità e certificazioni medici di famiglia. Fimmg: “Si faccia chiarezza, serve una linea omogenea a livello nazionale”,” Quotidiano sanità

Tratto da: https://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=85024