Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Coronavirus e trapianti – Lo studio dell’Int: immunosoppressione post trapianto non aumenta il rischio

Pubblicato su Lancet, lo studio condotto dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano analizza la relazione tra Covid-19 e pazienti adulti trapiantati di fegato. Secondo le prime evidenze, il Covid-19 non sarebbe favorito direttamente dall’uso dei farmaci anti-rigetto. L’immunosoppressione che segue ad ogni trapianto d’organo, invece, potrebbe contenere l’iper-reazione del sistema immunitario contro il virus, alla base del quadro grave di malattia

L’immunosoppressione non pare aumentare il rischio di Covid-19. Ad affermarlo è lo studio condotto dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano su pazienti sottoposti a trapianto di fegato e pubblicato nei giorni scorsi sulla prestigiosa rivista Lancet Gastroenterology & Hepathology, dal titolo “COVID-19 in long-term liver transplant patients: preliminary experience from an Italian transplant centre in Lombardy.

Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori dell’INT – fra cui le epatologhe Sherrie Bhoori e Roberta Rossi – guidato dal Professor Vincenzo Mazzaferro, Direttore della Struttura di Chirurgia dell’Apparato Digerente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, è tra i primi studio al mondo ad aver preso in esame la relazione tra COVID-19 e pazienti trapiantati di fegato (155 pazienti lombardi trapiantati presso l’Istituto, 111 da oltre 10 anni e 44 negli ultimi 2 anni). Dall’analisi emerge che l’immunosoppressione nei pazienti trapiantati non pare essere un fattore di rischio in caso di malattia da COVID-19 e anzi potrebbe essere un fattore protettivo…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Coronavirus. Immunosoppressione post trapianto non aumenta il rischio. Lo studio dell’Int”, Quotidiano sanità

Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=84065