Carcinoma mammario – Aggiornamenti relativi agli studi APHINITY e FeDeriCa
“Presentati gli aggiornamenti relativi agli studi APHINITY e FeDeriCa. I dati dello studio APHINITY si riferiscono al follow up di sei anni su pertuzumab in aggiunta a trastuzumab e chemioterapia come terapia adiuvante – dopo l’intervento chirurgico – nelle pazienti con tumore mammario HER-2 positivo in fase precoce. Lo studio FeDeriCa valuta invece l’efficacia della combinazione a dose fissa di pertuzumab e trastuzumab nelle pazienti con tumore mammario HER-2 positivo
La pharma di Basilea ha presentato gli aggiornamenti relativi agli studi APHINITY e FeDeriCa. I dati dello studio APHINITY si riferiscono al follow up di sei anni su pertuzumab in aggiunta a trastuzumab e chemioterapia come terapia adiuvante – dopo l’intervento chirurgico – nelle pazienti con tumore mammario HER-2 positivo in fase precoce. Lo studio FeDeriCa valuta invece l’efficacia della combinazione a dose fissa di pertuzumab e trastuzumab, somministrata tramite iniezione sottocutanea insieme con la chemioterapia endovenosa, nelle pazienti con tumore mammario HER-2 positivo.
Lo studio APHINITY. I dati presentati al Simposio si riferiscono alla seconda analisi ad interim relativa alla sopravvivenza globale di questo studio di fase III. L’analisi presentata è stata condotta ad un follow-up mediano di circa 74 mesi – rispetto ai circa 45 mesi dell’analisi primaria del 2017 – e include anche dati aggiornati e descrittivi sulla sopravvivenza libera da malattia invasiva e sulla sicurezza cardiaca.
“La presentazione dei dati dello studio APHINITY con un follow up mediano di oltre 6 anni, conferma il beneficio dell’aggiunta del pertuzumab alla terapia standard consistente in chemioterapia e trastuzumab, e permette di definire con maggior precisione il rapporto rischio/beneficio e di identificare le pazienti per le quali questo rapporto è più favorevole – afferma Pierfranco Conte, Ordinario Oncologia Medica all’Università di Padova, Direttore Oncologia Medica 2, Istituto Oncologico Veneto IRCCS. – I dati aggiornati confermano la sicurezza cardiaca a lungo termine e il vantaggio assoluto in sopravvivenza libera da malattia, che è del 4,5% nelle pazienti con linfonodi positivi, indipendentemente dallo stato dei recettori ormonali. Pertanto, in questo modo, è possibile definire il nuovo standard terapeutico per questa tipologia di pazienti.”…”
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Fonte: “Roche. Le novità degli studi sul carcinoma mammario al San Antonio Breast Cancer Symposium”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=79690