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Tumori rari – Linfoma non Hodgkin, in pazienti ricaduti/refrattari, anche già trattati con le CAR T, risposte durature con mosunetuzumab

Riflettori puntati e grande entusiasmo, al congresso americano di ematologia (ASH), a Orlando, sul nuovo anticorpo bispecifico mosunetuzumab, messo alla prova come trattamento per pazienti con linfoma non Hodgkin a prognosi sfavorevole: soggetti risultati refrattari o ricaduti più volte dopo altre terapie, comprese le cellule CAR T

Proprio le CAR T, nelle ultime 2-3 edizioni, avevano catalizzato l’attenzione degli esperti, principalmente «per via della loro incredibile efficacia», ha commentato il segretario dell’ASH, Robert A. Brodsky, professore di medicina e direttore della divisione di ematologia presso la Johns Hopkins University di Baltimora (Maryland). Ma i nuovi dati su mosunetuzumab sono «davvero entusiasmanti», ha detto l’esperto, perché il farmaco, a differenza delle CAR T, è prontamente disponibile al momento del bisogno (è un prodotto cosiddetto ‘off the shelf’) e sembra ottenere risultati simili.

Remissioni complete e durature, anche nei pazienti già trattati con CAR T
Nello studio GO29781, presentato nella sessione plenaria e in conferenza stampa, pazienti con linfoma non Hodgkin a cellule B che non avevano risposto o avevano recidivato dopo una mediana di tre terapie precedenti hanno mostrato risposte complete e remissioni durature dopo essere stati trattati con mosunetuzumab. Inoltre, nel sottogruppo il cui linfoma aveva continuato a progredire anche dopo il trattamento con le CAR T, il 22% dei pazienti ha ottenuto remissioni complete dopo essere stato trattato con il nuovo farmaco.

Mosunetuzumab è un anticorpo bispecifico in grado di legarsi sia al recettore CD3 (espresso sulla superficie delle cellule T) sia al recettore CD20 (presente sulla superficie delle cellule B). Funziona quindi come un ‘ponte’, mettendo in contatto le cellule T con le cellule B tumorali, permettendo alle prime di eliminare le seconde.

«Diversamente dalla terapia con le cellule CAR T, mosunetuzumab è un prodotto immunoterapico ‘off the shelf’, che può essere somministrato ai pazienti senza dover modificare geneticamente le loro cellule T» ha affermato l’autore principale dello studio, Stephen J. Schuster, dell’Abramson Cancer Center della University of Pennsylvania di Philadelphia.

Questo è importante, ha commentato Brodsky, perché i pazienti con prognosi molto sfavorevole possono peggiorare rapidamente e alcuni potrebbero non sopravvivere nell’arco di tempo necessario per produrre le CAR T, che è di diverse settimane.

Alcune remissioni mantenute anche dopo la sospensione del farmaco
«Mosunetuzumab genera risposte durature con un profilo di sicurezza molto tollerabile in pazienti con linfoma non Hodgkin a cellule B nei quali diversi trattamenti precedenti hanno fallito e la cui prognosi è infausta. Di particolare interesse, stiamo osservando remissioni complete durature anche in pazienti i cui linfomi sono progrediti dopo l’infusione di cellule CAR T» ha aggiunto Schuster, che è considerato anche uno dei ‘padri’ della terapia con le CAR T…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Linfoma non Hodgkin, con mosunetuzumab risposte durature in pazienti ricaduti/refrattari, anche già trattati con le CAR T. #ASH19”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/oncoemato/linfoma-non-hodgkin-con-mosunetuzumab-risposte-durature-in-pazienti-ricaduti-refrattari-anche-gi-trattati-con-le-car-t-ash19-30941