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3 dicembre – Giornata internazionale delle persone con disabilità, tra diritti negati e voglia di vita indipendente

Oggi si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità per promuovere il benessere, eliminare la disparità e facilitare l’inclusione. Ancora tanti i problemi da risolvere, ma è forte anche la voglia di essere autonomi e smettere di fare rinunce

“SPESSO E’ LA SOCIETA’ a farmi sentire ancora più disabile e mi piace immaginare che tra dieci anni robot-guida collegati a sistemi di navigazione più precisi di quelli attuali possano mandare in pensione i vecchi, anacronistici bastoni bianchi e biancorossi e permettano una libertà immediata e illimitata”. Sono le parole di Francesco Mercurio, presidente del Comitato delle Persone Sordocieche della Lega del Filo d’Oro che aggiunge: “Ma se anche la tecnologia non arrivasse fin lì, basterebbe intanto che alle persone sordocieche sia riconosciuta la loro disabilità con eguale attuazione su tutto il territorio nazionale e che ovunque, nelle case, negli edifici, per le strade, in Tv e sui giornali, siano già inclusi e previsti gli ausili e gli accorgimenti che garantiscono la piena fruibilità e accessibilità anche alle persone con disabilità fisiche e sensoriali”. La sordo-cecità è solo una delle tante disabilità con cui milioni di persone nel mondo convivono ogni giorno. A ricordarcelo oggi è la Giornata internazionale delle persone con Disabilità istituita dalle Nazioni Unite per promuovere i diritti e il benessere delle persone con disabilità in tutte le sfere della società, ribadendo il principio di uguaglianza e la necessità di garantire loro la piena ed effettiva partecipazione alla vita. Quest’anno la giornata è dedicata al tema del “durante e dopo di noi”.

I numeri della disabilità

Si stima che nel nostro Paese ci siano 4.360.000 persone con disabilità. In particolare, secondo uno studio dell’ISTAT in Italia le persone affette da problematiche legate sia alla vista che all’udito sono circa 189 mila. Si tratta di persone che oltre a vivere costantemente immerse nel buio e nel silenzio, sono costrette ad una condizione di isolamento perché spesso alla disabilità sensoriale si assommano anche altre minorazioni di tipo motorio, intellettivo o neurologico. Per la quasi totalità delle persone sordocieche (nell’86,7% dei casi) uscire di casa rappresenta un problema a volte insormontabile, spingendole verso una non voluta condizione di completo isolamento, anche affettivo.

Pochi servizi e risorse scarse

Ma sono scarsi i servizi a loro dedicati e troppo poche le risorse messe a disposizione, sia a livello locale che nazionale. In questo scenario, le famiglie vengono spesso abbandonate a se stesse e sono purtroppo costrette a fare i conti con costi sempre più elevati delle cure e liste d’attesa molto lunghe. Nel 2016 sono stati spesi circa 28 miliardi di euro, il 5,8% del totale della spesa per la protezione sociale. La spesa pro capite, a parità di potere di acquisto, nel nostro Paese è di 457 euro annui, che colloca il nostro Paese a metà della graduatoria dei Paesi dell’UE-28, dopo quelli del Nord-Europa. In particolare, il modello di welfare italiano si caratterizza per una tipologia di interventi basati sui trasferimenti economici invece che sui servizi: su 28 miliardi di spesa quasi 27 miliardi sono trasferimenti monetari, pari al 96,4% della spesa totale. Inoltre, secondo le ultime stime, sono oltre 4 milioni gli italiani che rinunciano a visite o accertamenti specialistici per motivi economici e, in particolare, il 5,2% delle famiglie italiane dichiara di disporre di scarse o insufficienti risorse economiche per fronteggiarle, a fronte dell’1,9% delle famiglie che invece dichiara di disporre di risorse adeguate.

Aggiornamento ausili e protesi in ritardo di due anni

Tra i vari problemi e ritardi che rendono meno facile la vita dei disabili, c’è la questione degli ausili e delle protesi: “Dopo anni di attesa per l’aggiornamento dei LEA e del Nomenclatore Tariffario – dichiara Filomena Gallo, segretaria Associazione Luca Coscioni – la revisione è avvenuta nel 2017, ma questi servizi risultano erogati in modo non corretto. Il Ministero non ha effettuato la revisione dell’atto che nel 2017 aggiorna LEA e Nomenclatore ausili e protesi in cui non si tiene conto delle esigenze individuali delle diverse disabilità e di conseguenza regioni e presidi, che non possono procedere in modo corretto –  continua Gallo -. La legge prevede un aggiornamento annuale di LEA e Nomenclatore ausili e protesi, e sono trascorsi già due anni dall’ultima revisione, chiediamo al Ministro Roberto Speranza, quanto tempo ancora dovranno attendere i disabili per vedere riconosciute richieste che chi è in uno stato di fragilità non può più vedere senza risposte?”.

La situazione dei sordo-ciechi

Nonostante il Parlamento europeo abbia invitato gli Stati membri a riconoscere specifici diritti e tutele alle persone sordocieche, attraverso l’approvazione di un’adeguata legislazione, in Italia non è ancora stata pienamente attuata la legge 107/2010 che riconosce la sordocecità una disabilità unica e specifica. Sono, inoltre, numerose le persone con disabilità che sono in attesa del riconoscimento anche della Lis (Lingua Italiana dei Segni) e della Lis Tattile che permetterebbe loro di abbattere le barriere della comunicazione. “In occasione di questa importante Giornata vogliamo ribadire come il diritto all’inclusione nella società delle persone con disabilità dovrebbe essere una priorità di tutti”, – dichiara il Presidente della Lega del Filo d’Oro Rossano Bartoli. Il riconoscimento della Lis e della Lis Tattile consentirebbe ad una persona sordocieca di beneficiare di un interprete cui potersi avvalere ad esempio in condizioni di emergenza, come ad un pronto soccorso. Questo sarebbe un sostegno fondamentale per gestire la propria vita”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Giornata disabilità, tra diritti negati e voglia di vita indipendente”, la Repubblica

Tratto da: https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2019/12/03/news/giornata_disabilita_tra_diritti_negati_e_voglia_di_vita_indipendente-242498861/