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Epatite C – Urge eliminare l’infezione entro il 2020

Un paziente su tre arriva al trattamento con l’infezione in uno stato avanzato o già evoluta in cirrosi. A circa due mesi dalla Conferenza Stampa di presentazione del Position Paper congiunto delle Società Scientifiche e dell’Associazione pazienti, “si è tenuta ieri “a Roma, presso l’Auditorium “Cosimo Piccinno” del Ministero della Salute, il convegno “Alleanza contro l’Epatite: “Uniti, insieme: pazienti, clinici e istituzioni, per la concreta eradicazione del virus”

Epatologi, infettivologi e pazienti uniti  in un appello corale alle istituzioni per una rete che favorisca un accesso più rapido ai trattamenti. Manca ancora un piano nazionale per eliminare le infezioni da epatiti virali e risorse dedicate per il linkage to care e case finding.

Eliminare l’Epatite C dal nostro Paese è l’obiettivo fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità entro il 2030. Esistono terapie in grado di eradicare il virus in poche settimane, efficaci nel 98% dei casi, senza effetti collaterali.

Ad oggi, sono stati affrontati con successo 196mila casi, ma i pazienti ancora da trattare, secondo le ultime stime, sarebbero almeno 200mila, di cui molti ancora da diagnosticare. Specialisti e pazienti sono attualmente focalizzati sull’emersione del “fisiologico” sommerso e sull’identificazione dei più idonei e funzionali modelli di screening, fondamentali anche per la definizione degli adeguati budget specifici da parte del SSN.

L’evento di oggi è organizzato da MA Provider, è promosso da AISF (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato) e SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), con il patrocinio di EpaC onlus, con il contributo non condizionato di Abbvie e Gilead.

L’accesso agli screening e alle terapie deve essere più semplice e immediato; le difficoltà ancora presenti per ottenere i trattamenti vanno superate. “Possiamo agire su diversi punti – evidenzia il Dott. Salvatore Petta, Segretario AISF. – Un primo risultato è stato raggiunto proprio nelle ultime settimane, grazie anche alla richiesta fatta da AISF ad AIFA nel dicembre 2018: non è infatti più obbligatorio il ‘Fibroscan’ come esame estensivo per la valutazione della fibrosi epatica. Questo provvedimento rende possibile l’utilizzo, in alternativa al Fibroscan, di strumenti non invasivi semplici e facilmente disponibili per valutare la severità della malattia epatica laddove vi siano ostacoli socio-assistenziali che limitano l’accesso al Fibroscan. Ciò favorisce un più facile accesso alle terapie a bacini ad alta prevalenza di infezione da HCV quali SerD e carceri, che rappresentano realtà critiche che non sempre hanno a disposizione questo strumento diagnostico.

Ciononostante, non vi è un Piano Nazionale per l’eliminazione delle infezioni da epatiti virali ancora funzionante e dotato di fondi autonomi; non c’è un PDTA nazionale; manca un sistema di rete efficiente che faciliti l’accesso ai farmaci da parte dei pazienti. Un’organizzazione di Rete, in particolare, è fondamentale per mettere in contatto i centri abilitati all’erogazione dei trattamenti e quelli ancora non autorizzati, e per creare un network attivo con i Medici di Medicina Generale per i quali sarebbe anche ipotizzabile un uso diretto di test salivari, per poter effettuare loro stessi test di screening ai pazienti a rischio…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Epatite C in Italia, urge eliminare l’infezione entro il 2020”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/gastro/epatite-c-in-italia-urge-eliminare-linfezione-entro-il-2020-30675